BILANCI JUVE – Enrico Stasi, Perito del Tribunale di Torino, commercialista che ha già effettuato verifiche sui conti della Juventus nel lontano 2006, nonché consulente del Procuratore aggiunto Marco Gianoglio, ha rilasciato delle dichiarazioni a La Repubblica: “Non sono state correttamente e fedelmente rappresentate le operazioni di scambio/permuta dei calciatori, e non sono state fornite informazioni complete e corrette sull’accordo circa la rinuncia agli stipendi“.
Inchiesta Prisma, i conti sui bilanci Juve non tornano, lo afferma Enrico Stasi
Sull’inchiesta Prisma sui conti della Juve, si aggiungono giorno dopo giorno nuovi dettagli: “I bilanci della Juventus non appaiono redatti nel rispetto delle norme di legge e regolamentari provenienti dalla CONSOB e dei principi contabili internazionali che disciplinano la formazione di detti documenti“. Questo è quanto sostenuto da Enrico Stasi, professore alla scuola di Management di Torino e consulente nominato dalla Procura di Torino per analizzare i bilanci del club bianconero. Tale tesi andrebbe a consolidare le accuse di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza CONSOB, aggiotaggio e false fatturazioni, mosse dai PM a ben 13 indagati. Per questi ultimi è stato chiesto in processo, e tra questi figura anche l’ex Presidente Andrea Agnelli.
Dopo aver fatto un’attenta analisi della grande quantità di carte dell’inchiesta sui bilanci della Juventus, Stasi è arrivato a determinate considerazioni. L’indagine riguarda principalmente le famigerate “plusvalenze” bianconere: “In particolare, risulta accertato che nei predetti documenti contabili, non sono state correttamente e fedelmente rappresentate le operazioni di scambio/permuta dei calciatori, tanto a livello di plusvalenze relative a calciatori ceduti, quanto a livello di costi di acquisizione e relativi ammortamenti dei calciatori acquistati. Ed è stato altresì accertato che i debiti per retribuzioni del personale tesserato non sono stati contabilizzati secondo il principio della competenza“.
Passando al setaccio l’enorme mole di dati, ha riscontrato un’anomalia nella cosiddetta “manovra stipendi“, offerta e accordata con i giocatori e lo staff tecnico durante la pandemia: “È stato accertato che il comunicato stampa diffuso dalla società il 28 marzo 2020 non fornisce una informazione completa e corretta dell’accordo intercorso con i calciatori e l’allenatore circa la rinunzia alle retribuzioni loro spettanti“.
Cosa è accaduto e la risposta della Juventus alla nota della FIGC
Da qualche settimana, il caso Juventus sta tenendo tutta la società con il fiato sospeso. Cosa è successo? La Procura della Federcalcio, ha rimesso in discussione l’assoluzione della Juventus riguardo la questione plusvalenze. Gli inquirenti federali, dopo aver letto le carte dei PM di Torino, hanno ritenuto necessario chiedere la revocazione della sentenza data dalla Corte di Appello. Quest’ultima, aveva assolto la Juventus e altre dieci società. Negli ultimi giorni invece, la Procura guidata da Giuseppe Chiné, ha rinvenuto nella lettera dei documenti forniti dalla Procura di Torino, nuovi elementi in grado di riaprire l’iter. Una volta notificata la comunicazione alle parti interessate, la Juventus ha risposto con una nota sul proprio sito ufficiale.
Intanto, nella giornata di ieri martedì 27 dicembre 2022, a Torino si è svolta, in via straordinaria, e sotto la Presidenza di Andrea Agnelli (ultima con lui in carica), l’Assemblea degli Azionisti della società Juventus Football Club. Il bilancio di esercizio al 30 giugno 2022 è stato approvato, e si è chiuso con una perdita di € 238,1 milioni.
Le parole di Andrea Agnelli in merito
Durante l’assemblea di ieri, Andrea Agnelli ha usato il suo ultimo intervento da Presidente per parlare agli azionisti: “Lasciare la carica da Presidente non è stato facile, ma mi sono sempre impegnato a fondo per ottenere risultati. La Juventus viene prima di tutto e di tutti e ora bisogna tutelare gli interessi del club. Sono personalmente convinto di aver operato bene in questi anni di Presidenza, e i rilievi nei nostri confronti non sono giustificati. Per questo è stato giusto fare un passo indietro, la società deve difendere la propria posizione. I risultati ottenuti sono stati straordinari. Sono fermamente convinto di aver operato bene e siamo confrontati dal parere dei professionisti ed esperti indipendenti che hanno attestato la piena correttezza dell’operato del nostro Consiglio“.