Convocato per le 18 di mercoledì 28 dicembre il Consiglio dei Ministri (Cdm), a margine dei lavori che vedono un clima elettrico alla Camera per l’approvazione del Dl Rave.
Tra i temi di cui si dovrebbe discutere, secondo una nota pubblicata da Palazzo Chigi, “l’informativa del ministro delle Imprese e del Made in Italy sull’accordo di rafforzamento patrimoniale produttivo di Acciaierie d’Italia – l’ex Ilva“, un decreto legge relativo a misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale, un decreto legge relativo a disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori e la semplificazione procedimentale in materia di immigrazione – i Decreti Sicurezza“.
Cdm, cosa attendersi dalla riunione odierna
In merito a quest’ultimo punto, su cui spingono il ministro delle Infrastrutture e il ministro dell’Interno, dovrebbe essere ratificato nel Cdm ancora in corso il nuovo codice per le Ong impegnate nella ricerca e nel soccorso dei migranti (nel giorno in cui tra l’altro è stato autorizzato un nuovo sbarco al porto di Ravenna). Non ci sarà un sostanziale stravolgimento, ma si procederà passo per passo per evitare problemi di costituzionalità. L’obiettivo primarie rimane ridurre la quantità dei flussi, consentendo un solo salvataggio per ong e senza trasferimento di migranti. Inoltre, secondo quanto riportato da fonti interne, le sanzioni saranno progressive e comporteranno la sospensione di 20 giorni alle attività della nave, e un’ammenda dal valore pecuniario fino a 50mila euro.
Sul dossier Ilva (oggi Acciaierie d’Italia) monta la rabbia delle sigle sindacali, che chiedono un futuro certo dopo la fallimentare gestione del gruppo francese Arcelor Mittal. Fioccano cassa integrazione (oltre tremila operai, circa il 30% della forza lavoro) e un livello di produzione assai piatto (circa il 50% delle attese di inizio anno).
Prevista anche un’audizione del ministro della Salute Orazio Schillaci in merito all’introduzione del tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina.
Inoltre, proseguono i lavori sulla Manovra che rimane incagliata al Senato. La seduta di Palazzo Madama riprenderà domani: fissate alle 9 di domattina le dichiarazioni di voto sulla Manovra, poi si procederà con la chiama dei senatori.
(in aggiornamento)