Lando Buzzanca la compagna Francesca Della Valle ha deciso di parlare dopo giorni di silenzio. Le ultime settimane sono state caratterizzate dalle polemiche tra la donna e la famiglia del grande attore siciliano, con il figlio Massimiliano che è entrato in contrasto con la donna al punto che quest’ultima non ha presenziato ai funerali dello scorso 21 dicembre. Ora ha parla il team giuridico di “Labirinto 14 Luglio”, Associazione a tutela delle persone fragili di cui Francesca della Valle è presidente, che combatte l’applicazione della legge 6/04.
Lando Buzzanca compagna Francesca Della Valle pronta a rivolgersi al Giudice Tutelare
Il giurista Giuseppe Reale, esperto in ambito tutelare, e il team dell’associazione stanno esaminando tutta la documentazione sugli ultimi due anni di vita di Lando Buzzanca con la compagna convinta che l’uomo potesse essere salvato. La segnalazione, rigorosamente tecnica, inoltrata in via d’urgenza, sulla base di quanto previsto dagli artt. 405 et 410 cod. civ., è indirizzata non solo al Giudice Tutelare ma alle diverse figure istituzionali e imporrà inevitabilmente plurimi interventi. La donna non ha alcuna mira economica, ma come sottolinea la nota “viene viene messo in in evidenza che, l’interesse della dott.ssa della Valle, mirava esclusivamente alla tutela ed alla cura di Lando Buzzanca, con cui aveva intrapreso da anni una relazione, tra l’altro documentata”.
Niente eredità, la donna vuole soltanto la verità
Francesca Della Valle è anche intervenuta all’Agi con un’intervista in cui per la prima volta parla dopo i funerali di Lando Buzzanca attaccando anche la stampa: “Chiarisco un altro concetto per i soliti “gossippari”. Lando Buzzanca aveva un amministratore di sostegno – una figura “legale” che avrebbe dovuto gestire il suo patrimonio per il suo benessere psico fisico – non un tutore. Non era interdetto! La differenza è determinante e sottolinea che Lando era in grado di intendere e volere.Spero si finisca di inventare con ridicola ottusità, ogni genere di malattia, solo per giustificare un gesto inqualificabile, fatto solo per “vil denaro”, la donna poi si scaglia contro chi ha optato per ricoverare il compagno “Lando Buzzanca poteva e voleva vivere. Doveva e voleva tornare a casa, non era un malato terminale. Invece, ecco la sua condanna: l’Hospice. Luogo in cui si accompagna alla morte, con cure palliative, chi è in fin di vita. Ha rispettato la media di permanenza: 18 giorni. E’ morto nel modo peggiore possibile, forse ottenebrato dai farmaci o forse con quella lucidità che non lo ha abbandonato e che esprimeva con chiarezza a chi lo volesse intendere”
Sul funerale e l’eredità
“Ho preferito non partecipare al funerale dell’ipocrisia. Il mio amato Lando non avrebbe gradito”, ha sottolineato la compagna Francesca Della Valle già a mezzo social e ora continua all’AGI a proposito del grande dolore che sta provando tendendo anche la mano alla famiglia “Sono addolorata e frastornata, ma determinata più che mai a chiarire i contorni di una vicenda dove il gossip spesso prevale sulla ricerca della verità. E’ morto un uomo per mano dell’applicazione della legge 6/04 in linea con la famiglia amorevole, io voglio giustizia. Sono stanca di gogne costruite solo per allontanare il pubblico di Lando e la gente, dalla verità. Non comprendo, come sia possibile che venga fuori una faida familiare, legata all’eredità, da me, mai menzionata – precisa – Se avessi avuto intenzioni di questo tipo, considerando l’amore infinito che ci legava dal 2016, avrei potuto procedere, in tal senso, sin da allora. Di conseguenza l’argomento eredità non è mai stato trattato”.
Le accuse a chi ha rinchiuso Lando Buzzanca
La donna è un fiume in piena: “Da luglio, nonostante il suo medico di fiducia, il professor Fulvio Tomaselli, avesse evidenziato il grave stato di denutrizione – evidentissimo e ignorato dagli astanti che lo vedevano ogni giorno – sulla base di testimonianze e inconfutabili immagini, all’Assessorato alla Sanità e alla ASL di competenza – i cui Ispettori, unitamente ai periti (CTU CTP) stimolati successivamente dal Giudice tutelare avessero chiaramente riportato, nei referti che Lando doveva, poteva e voleva tornare a casa – le risoluzioni in merito si sono trascinate per mesi, perché? Cos’è stato questo, se non un sequestro, contro la volontà di Lando, ampiamente documentato?”, parla poi delle ultime terribili settimane “Dalla RSA un trasferimento d’urgenza al Policlinico Gemelli per ulteriore caduta e trauma cerebrale, 8 novembre 2022: stessa scena del 21 aprile 2021! In 15 giorni di cure appropriate le sue condizioni migliorano fino a quando il 1 dicembre 2022 viene trasferito in Hospice. Perché?”. La compagna ora è pronta a tutto per avere la verità sul come è morto Lando Buzzanca.