Violenta inondazione nelle Filippine dove dal giorno di Natale il settore meridionale dell’Arcipelago è stato bersagliato da moltissime piogge intense che hanno assunto carattere alluvionale, provocando ingentissimi danni e causando la morte di almeno 25 persone. 

L’area più colpita è la Provincia del Misamis Occidentale e in particolare la città di Clarin. La maggior parte delle persone che hanno perso la vita sono state vittime di annegamenti provocati dalle improvvise inondazioni avvenute anche durante le celebrazioni natalizie.

Più di 166.000 persone sono state coinvolte dalle alluvioni e circa 45.000 sono state costrette a rifugiarsi in appositi centri di accoglienza. Tra le persone che risultano disperse molti sono pescatori colti dal maltempo mentre si trovavano al largo, usciti in mare nonostante i pericoli.

Mentre continuano le operazioni di soccorso in tutto il Paese si comincia a fare la conta dei danni e duramente colpito risulta il settore dell’agricoltura. Il bestiame è stato decimato e sono scomparsi diversi polli, maiali, capre e mucche.

Tra oggi e domani il maltempo dovrebbe allentare la presa nel sud delle Filippine, ma si sposterà verso nord coinvolgendo soprattutto il versante orientale dell’Arcipelago con piogge che in alcuni casi potranno risultare anche di forte intensità.

Inondazione Filippine: 81.000 rifugiate nei centri di evacuazione

Decine di migliaia di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa delle forti piogge che hanno sommerso villaggi rurali, città e autostrade il giorno di Natale, proprio durante la festa più importante per la nazione prevalentemente cattolica.

Nella provincia di Misamis Occidental, nell’isola meridionale di Mindanao risultano ancora disperse 26 persone e 9 sono ferite.

“Sono probabili inondazioni e frane indotte dalla pioggia, soprattutto nelle aree altamente o molto suscettibili a questi rischi”, ha dichiarato l’ufficio meteorologico statale.

L’agenzia per i disastri ha inoltre dichiarato che sono in corso sforzi di soccorso per aiutare tutte le persone nelle aree colpite dall’inondazione nelle Filippine, mentre più di 81.000 persone si sono rifugiate nei centri di evacuazione.

Gli edifici danneggiati sono circa 1.200, con danni a un centinaio di strade e a 12 ponti. In alcune aree sono inoltre, momentaneamente interrotte le forniture di acqua ed energia elettrica.

La Guardia Costiera nelle scorse giornate ha riferito di aver salvato più di 20 famiglie nelle città di Ozamiz e Clarin.

“Le acque sono salite al livello del torace in alcune zone, ma oggi almeno ha smesso di piovere”, ha dichiarato Lunedì l’ufficiale della Protezione Civile, Robinson Lacre, dalla città di Gingoog. La situazione però in queste ore non è migliorata.

Il cambiamento climatico

Le Filippine sono tra le nazioni più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico e gli scienziati hanno avvertito che le tempeste stanno diventando più potenti man mano che il pianeta si riscalda.

Meno di due mesi fa, la violenta tempesta tropicale Nalgae ha causato frane e inondazioni in tutto il Paese, provocando almeno 150 vittime.

L’aumento delle temperature il tutto il globo è un problema conosciuto da tutti e sta provocando ormai da anni sempre più fenomeni meteorologici estremi. L’Arcipelago delle Filippine è composto da 7.641 isole e risulta essere una delle aeree più soggette ad eventi catastrofici di questa portata.

Infatti, è uno dei paesi al mondo che più di tutti sta accusando le conseguenze del cambiamento climatico, con un aumento delle temperature che sta interessando in particolar modo le regioni meridionali del paese.

Dopo il tifone Yolanda che nel 2013 ha devastato il paese e provocato 6. 245 morti, nel 2015 alcuni sopravvissuti insieme a GreenPeace,  l’organizzazione che si batte per la tutela del pianeta, si sono rivolti alla Commissione dei Diritti Umani contro 47 aziende dislocate in tutto il mondo per l’emissioni di gas serra vincendo la causa.