Papa Ratzinger causa morte. Si è spento a 95 anni il Papa emerito Benedetto XVI. Joseph Ratzinger, nato il 16 aprile 1927 a Marktl in Germania, è deceduto a Roma oggi 31 dicembre alle ore 9:34 del mattino come ha annunciato la sala stampa vaticana. La comunicazione ai giornalisti e al mondo è arrivata direttamente dal direttore Matteo Bruni.
Papa Ratzinger causa morte
Ratzinger era da tempo malato. Risale a pochi giorni fa l’appello di Papa Francesco a pregare per lui:
“Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa: ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”.
Due anni fa il quotidiano tedesco Passauer Neue Presse scrisse che Benedetto XVI si trovava in gravi condizioni di salute per una infezione al viso, probabilmente un herpes oftalmico.
Tempo prima, il fratello del Pontefice aveva parlato di una specie di paralisi che lo obbliga “a ricorrere alla sedia a rotelle. La più grande inquietudine è che la paralisi possa finire per arrivare al suo cuore e allora potrebbe essere finita in fretta”. E ha aggiunto: “Prego ogni giorno per chiedere a Dio la grazia di una buona morte, in un buon momento, per me e mio fratello. Entrambi abbiamo questo grande desiderio”.
Biografia Benedetto XVI
Benedetto XVI è stato il 265esimo papa della Chiesa cattolica. Diventato Pontefice il 19 aprile 2005, nel concistoro ordinario dell’11 febbraio 2013 annunciò la volontà di rinunciare al ministero di vescovo di Roma. Il 13 marzo successivo Bergoglio fu eletto Papa.
Trascorse l’infanzia e l’adolescenza in Traunstein, piccola località vicina alla frontiera con l’Austria, a 30 km. da Salisburgo. In questo contesto, che egli stesso ha definito “mozartiano”, ricevette la sua formazione cristiana, umana e culturale.
Non fu facile il periodo della sua giovinezza. La fede e l’educazione della famiglia lo prepararono ad affrontare la dura esperienza di quei tempi, in cui il regime nazista manteneva un clima di forte ostilità contro la Chiesa cattolica. Il giovane Joseph vide come i nazisti colpivano il parroco prima della celebrazione della Santa Messa.
Proprio in tale complessa situazione, egli ebbe a scoprire la bellezza e la verità della fede in Cristo; un ruolo fondamentale per questo svolse l’attitudine della sua famiglia, che sempre dette chiara testimonianza di bontà e di speranza, radicata nella consapevole appartenenza alla Chiesa.
Negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale fu arruolato nei servizi ausiliari antiaerei.
Entrato in seminario nel 1939, dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia a Frisinga e a Monaco di Baviera, e il 29 giugno 1951 è stato ordinato sacerdote.
Addottoratosi in teologia nel 1953, ha insegnato dogmatica e storia del dogma presso le università di Bonn (1959-63), Münster (1963-66), Tubinga (1966-69) e Ratisbona (1969-77), ricoprendo importanti incarichi per la Conferenza episcopale tedesca e nella Commissione teologica internazionale; è stato inoltre consultore teologico del card. Joseph Frings, arcivescovo di Colonia, durante il Concilio Vaticano II (1962-65).
La sua vasta produzione teologica è caratterizzata in particolare dalla ricerca di una nuova unione tra fede e ragione, con riferimento soprattutto all’incontro, considerato non casuale ma intrinsecamente necessario, tra il messaggio biblico e il pensiero greco. Nel 1977 è stato nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga e creato cardinale da Paolo VI.