Arresto preventivo: meglio fermarlo per poter svuotare le carceri. La clamorosa fuga dal carcere minorile Cesare Beccaria, struttura nella brughiera alla periferia di Milano, ha aperto una finestra sul sistema carcerario italiano e su tutti i problemi che comporta, a partire dal sovraffollamento. Ecco come il Governo ha intenzione di occuparsene: la parola a Delmastro.
Arresto preventivo parla Andrea Delmastro
Mentre le ricerche per trovare i giovani fuggiaschi dal carcere Cesare Beccaria continuano, il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro vuole impegnarsi affinché i detenuti stranieri scontino la pena nel loro paese d’origine, anche senza il consenso del detenuto. Di seguito, riportiamo le sue parole: “Così avremmo già risolto il sovraffollamento. Se ci sono 19mila detenuti stranieri per 137 euro al giorno per 365 giorni, mandandoli nel Paese di provenienza io ogni anno ho trovato soldi per costruire nuove carceri […].” Nonostante queste parole, tuttavia, bisogna pensare che dei sette ragazzi evasi, soltanto due erano stranieri e venivano dal Marocco e dall’Ecuador, mentre tutti gli altri erano di Milano, di Pavia e del Comasco.
Secondo il sottosegretario, comunque, va rivista la custodia cautelare con fini snaturati rispetto a quelli di sicurezza, ma semplicemente per riuscire ad ottenere una confessione: “[Bisogna prevedere] un intervento che renda meno discrezionale il ricorso agli arresti preventivi, ma rimaniamo contrari a ciò che prevedeva il referendum che evitava la custodia in caso di rischio reiterazione, che è invece l’unico modo per fermare spacciatori e stalker.”
Andrea Delmastro crede anche che gli agenti della polizia penitenziaria debbano anche esser dotati di taser.
Stop all’arresto preventivo. Cosa è successo veramente al carcere Beccaria?
Parla Valeria Verdolini, responsabile per la regione Lombardia dell’associazione Antigone, la quale parla di una rivolta, oltreché di un’evasione, a causa del sovraffollamento dell’edificio. A fronte di trentuno posti, erano ben quarantatré i detenuti presenti:
“Leggo questa vicenda come una forma maldestra di richiesta di aiuto e di attenzione per una struttura che ha grossi problemi. È un istituto spoglio e i ragazzi all’interno erano 43 a fronte di una capienza di 31 posti. Veniva lamentato, non solo da parte dei ragazzi ma anche da parte degli operatori, una difficoltà nel funzionamento dell’istituto legata alla carenza di personale. […] Un istituto che offre progettualità è un istituto da cui le persone di solito non fuggono. Anche perché l’evasione è controproducente in una traiettoria penitenziaria. È vero, la pandemia ha avuto un impatto nocivo su tutti, ma negli istituti minorili si è vista una maggior sofferenza. In più al Beccaria c’è una carenza storica di organico, e la direzione dell’istituto è cambiata tre volte in un anno. “
Il problema, dunque, sembra essere irrimediabilmente legato ad un grave sovraffollamento degli istituti, soprattutto quelli minorili.
In particolare, nel carcere minorile Cesare Beccaria, non è la prima volta che avvengono delle fughe, né delle rivolte, considerando che nel 2018, proprio in occasione di una di queste, cinque ragazzi e quattro agenti sono finiti in ospedale. Inoltre, in Italia, su quindici istituti, ben sei hanno un problema di sovraffollamento, un problema strutturale che è necessario affrontare.
Matteo Salvini ha “un grande piano di edilizia carceraria”
Il ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha parlato della necessità di costruire nuove carceri e di mettere a posto quelle già presenti: lo fa in occasione dell’inaugurazione della tangenziale di Verdello, in provincia di Bergamo: “Personalmente ho firmato per i lavori in quel carcere alcune settimane fa e un grande piano di edilizia carceraria per costruire nuove carceri sarà portato da me all’attenzione di altri colleghi, perché è fondamentale mettere a posto quelle che ci sono e costruirne delle nuove.”
Ad ogni modo, Salvini ha dichiarato di voler mettere in sicurezza le carceri: “Parlavo con diverse istituzioni, diversi colleghi ministri ieri e non è possibile. Non è possibile evadere così semplicemente. E quindi ringrazio le forze dell’ordine per quello che stanno facendo in queste ore che per molti sono di gioia, di pranzi, di cene. Però per chi indossa una divisa sono di fatica, di lavoro e di impegno.Ci sarò oggi per incontrare il direttore, per capire come mettere in maggiore sicurezza non solo il carcere minorile di Milano ma anche tutte le carceri italiane perché troppo spesso ci sono episodi violenti. Quindi bisogna permettere a donne e uomini della penitenziaria di lavorare tranquilli.” Ha detto in occasione di una visita alla fondazione ‘Eris Onlus’ a Limbiate, in Brianza.
Gli ha risposto Beppe Sala, indicando i problemi del carcere Beccaria: “Il Beccaria era un carcere modello. Lo era nel passato, in un passato ormai remoto. Da quasi vent’anni non c’è un Direttore, e ce la si è cavata con dei “facente funzione”. Da una quindicina d’anni ci sono lavori in corso, che non finiscono mai. Questa è la situazione. Chi si vuole scandalizzare per l’accaduto è libero di farlo. Ma la realtà va guardata in faccia.”