È corsa contro il tempo per raggiungere l’approvazione della manovra di bilancio entro il 31 dicembre, termine ultimo per evitare che l’Italia entri in esercizio provvisorio. In realtà non dovrebbero esserci sorprese anche se il continuo procrastinare scopre il paese e lo espone a maggiori rischi. Il giorno buono avrebbe potuto essere quello di domani ma gli eventi odierni hanno fatto maturare le condizioni per un ulteriore slittamento chiesto, quindi ottenuto, dalle opposizioni che per questo motivo esultano. Il motivo: avere più tempo per esaminare, in commissione, la relazione tecnica e il testo varato all’alba di sabato scorso dalla Camera. Un testo blindato, anche in virtù della maggioranza di cui gode il governo, ma che comunque vogliono discutere.
Il riassunto
Le opposizioni aspettavano il documento della manovra, redatto dal Mef (indispensabile per aprire la sessione di bilancio e dare il via all’iter al Senato), nel primo pomeriggio. L’esecutivo ha tardato fino a trasmetterlo alle ore 17. Uno scarto di qualche ora che secondo Pd, M5s, Verdi/SI e Terzo Polo, avrebbe eroso il tempo loro necessario per esaminare il tutto. Domani, quindi, non ci sono i tempi tecnici per arrivare ad una conclusione. Così hanno chiesto al presidente La Russa di convocare una nuova capigruppo e rimandare l’approdo della manovra in Aula. Richiesta che è stata accolta all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo.
Approvazione manovra: i prossimi passi
L’Aula del Senato inizierà, dunque, la discussione generale domani alle 10. Al termine, alle 18:30 circa, il governo porrà la questione di fiducia sul testo approvato dalla Camera. Le dichiarazioni di voto inizieranno invece alle 9 di giovedì. Seguirà la votazione per appello nominale sulla fiducia e il voto finale. Il via libera definitivo è atteso per le 12 di giovedì, due giorni e mezzo prima del termine ultimo del 31.