Pensioni aumenti 2024, dopo gli incrementi che la legge di Bilancio 2023 ha fissato a partire dal prossimo 1° gennaio, sono già stabiliti i criteri e gli incrementi di importo che i pensionati si ritroveranno nel cedolino tra dodici mesi. La Manovra 2023 fissa aumenti delle pensioni mediante la rivalutazione ordinaria, stabilita in base al sistema di calcolo degli assegni fino a quattro volte il minimo Inps e per le classi superiori; e una rivalutazione eccezionale, con percentuali di incremento stabilite solo per alcune tipologie di pensioni – come quelle minime – o corrisposte ad ultra 75enni. Nel 2024, il sistema di rivalutazione delle pensioni seguirà lo stesso schema per la gestione ordinaria, mentre è prevista in aggiunta una rivalutazione eccezionale che aumenterà gli importi mensili della stessa percentuale, a prescindere dalle classe o dall’età dei pensionati.

Pensioni aumenti 2024: il sistema di rivalutazione del 2023 sarà in vigore anche tra 12 mesi

Il sistema di rivalutazione delle pensioni per gli aumenti degli importi a decorrere dal 1° gennaio 2023 suddivide i pensionati in tre fasce a seconda del reddito. Le pensioni minime Inps, fino al 2022 di importo di 525,38 euro, sono state aumentate del 100% del tasso di inflazione osservato durante l’anno – ovvero del 7,3% – pari a 38,35 euro. Il minimo Inps del 2023 passerà dunque a 563,73 euro, ma la legge di Bilancio 2023 ha stabilito delle rivalutazioni eccezionali, ovvero un ulteriore 1,5% di aumento per i pensionati fino a 74 anni di età (571,61 di minimo Inps); del 6,4% per i pensionati che abbiano compiuto i 75 anni di età, con il minimo Inps pari a circa 600 euro (597,35 euro). Per le pensioni di importo fino a quattro volte il minimo, la rivalutazione è pari al 100% del tasso di inflazione, ovvero del 7,3% osservato dall’Istat nel 2022. Pertanto, gli aumenti dal 1° gennaio 2023 arrivano a 153,41 euro in corrispondenza del tetto massimo di piena rivalutazione, ovvero per assegni di 2.101,52. Fino a questo importo, l’Inps verserà direttamente gli aumenti nel cedolino di pensione in pagamento il 3 gennaio 2023, mentre le classi superiori dovranno attendere le emissioni successive.

Come cambiano gli assegni oltre quattro volte il minimo Inps

Il meccanismo di rivalutazione delle pensioni per il 2023 prevede aumenti dell’85% del 7,3% di inflazione per le pensioni da 2.101,52 a 2.626,90 euro (da quattro a cinque volte il minimo Inps), con aumenti mensili fino a 32,60 euro; la percentuale si abbassa al 53% del 7,3% per chi prende una pensione lorda da 2.626,90 a 3.152,28 euro (da cinque a sei volte il minimo, con aumento di 20,33 euro); del 47%, con aumento fino a 36,05 euro mensili, per pensioni da sei a otto volte il minimo (da 3.152,28 a 4.203,05 euro); del 37% per importi da otto a dieci volte il minimo Inps (aumenti di 28,38 euro per mensili da 4.203,05 a 5.253,80); infine per pensioni di dieci volte il minimo Inps del 2022 (da 5.253,81 euro in su) l’adeguamento è del 32%.

Pensionati, ecco quali saranno gli incrementi dal 1° gennaio 2024

Questo meccanismo di rivalutazione delle pensioni rimarrà in vigore per l’intero biennio, dunque per gli aumenti degli importi sia del 2023 che del 2024. Tra dodici mesi è prevista una rivalutazione ordinaria delle pensioni minime, di quelle fino a quattro volte il minimo Inps e di quelle di classe superiore con le medesime percentuali di rivalutazione rispetto al tasso Istat di inflazione che si osserverà nel 2023. Motivo per il quale, la percentuale di adeguamento dovrà essere ancora determinata. Ma è presente una rivalutazione eccezionale per tutti i pensionati, senza considerare gli importi delle pensioni, le classi e le condizioni di età. Infatti, a partire dal 2024, oltre agli aumenti della rivalutazione ordinaria, gli importi saranno rivalutati del 2,7% a tutti i pensionati.