Omicidio Agrigento uomo ucciso a coltellate dopo una lunga lite in strada. Un ubriaco poco dopo le tre del pomeriggio avrebbe consumato il delitto. Sono ancora in corso le indagini ma secondo una prima ricostruzione non sarebbero evidenti motivi particolari. La vittima ha cinquantadue anni.
Omicidio Agrigento uomo ucciso a coltellate
Poco dopo le tre un uomo di cinquantadue anni è stato ucciso in strada nei pressi di Cattolica Eraclea, ad Agrigento. Attualmente non ci sono molte informazioni, poiché le indagini sono in corso ma secondo una prima ricostruzione la vittima si sarebbe trovata nel ben mezzo di una lite. Sia lui che il presunto omicida erano ubriachi e proprio sotto effetto dell’alcol, uno avrebbe estratto un coltello colpendo l’altro, uccidendolo. Quindi i motivi del gesto sarebbero inesistenti e futili. A dare l’allarme sono stati i presenti sul posto che dopo aver visto la scena hanno chiamato immediatamente le Forze dell’ordine che sono arrivati sul posto. Attualmente, infatti, stanno lavorando al caso i carabinieri della locale stazione e i militari del Nucleo Operativo. Sarebbe presente anche il sostituto procuratore Paola Vetro, magistrato di turno. Si attendono aggiornamenti.
Chi sono la vittima e il presunto omicida
La vittima dell’omicidio avvenuto nei pressi di Cattolica Eraclea è Carmelo Contarini un muratore di cinquantuno anni che dopo un diverbio sarebbe stato ucciso da un altro uomo, sessantunenne pensionato, fermato dai carabinieri mentre era intento ad allontanarsi dal luogo della tragedia. Attualmente si trova in caserma e dovrà rispondere a tutte le domande da parte degli inquirenti che lo sottoporranno ad un interrogatorio preliminare. A quanto pare, il gesto è stato compiuto sotto effetto dell’alcol.
L’ennesimo omicidio ad Agrigento
Sempre ad Agrigento qualche settimana fa è avvenuto un altro omicidio. Giuseppe Sedita, 66 anni, e Rosa Sardo, 62 anni sono stati uccisi dal figlio Salvatore trentaquattrenne. Fin da subito , gli inquirenti hanno ritenuto potesse essere lui l’assassino fino a quando è arrivata la confessione da parte dell’omicida. La coppia abitava in un grande condominio di case popolari ed è lì che entrambi sarebbero morti. A trovare i due cadaveri sarebbe stata l’altra figlia che, preoccupata poiché i genitori non rispondevano al cellulare, si è precipitata nell’abitazione ed ha scoperto l’accaduto. Inizialmente, l’assassino aveva riportato una versione confusionaria, successivamente è stato sottoposto ad una terapia psichiatrica ed ha spiegato cosa è accaduto, confessando ogni dettaglio. ”Ho colpito prima mia madre con la mannaia conservata in una borsa frigo in camera da letto. Gliel’ho conficcata nel collo, ho continuato anche quando ho capito che erano morti – ha rivelato – Li ho uccisi, sentivo delle voci che mi rimbombavano in testa e vedevo fantasmi”. Il trentaquattrenne, uno dei sei figli della famiglia Sedita, non ha esitato a prendersi la responsabilità dell’accaduto, anche davanti alla sorella alla quale ha confessato tutto senza segreti. Secondo vari interrogatori e ricostruzioni, l’omicida avrebbe sofferto di disturbi psicologici ed è per questo che si sottoponeva alle sedute, inoltre, avrebbe compiuto il gesto dopo una lite con i genitori arrivata all’apice. A quanto pare la coppia di vittime non avrebbe accettato di fare una cosa nei confronti del figlio e questo rifiuto avrebbe portato il diretto interessato a scaraventarsi contro di loro. Per adesso l’assassino è ancora sotto processo e si attende la decisione da parte il gip che dovrà scegliere quale misura applicare attraverso la richiesta di convalida di fermo. La procura e la difesa hanno richiesto che l’uomo sia trasferito in un reparto di psichiatria e che stia lontano da sostanze stupefacenti, una delle cause che lo avrebbe fatto arrivare a quello stato. Infatti, il figlio della coppia uccisa, avrebbe sofferto di disturbi psichiatrici dovuti al crack.