A San Sebastiano al Vesuvio è avvenuta una rapina in una sala scommesse. I responsabili sono stati immediatamente identificati ed arrestati: si tratta di un padre e il figlio appena 14enne, a cui il genitore aveva affidato la pistola utilizzata per il furto.
La vicenda è accaduta ieri, Lunedì 26 Dicembre 2022, all’incirca alle ore 23:00 presso un’agenzia di scommesse e sala slot machines situata in via Matteotti nei pressi proprio del centro della città campana a pochi chilometri da Napoli.
I momenti precedenti alla rapina e la successiva fuga sono stati registrati dalle telecamere di videosorveglianze della zona. Nelle immagini si vede infatti un’automobile arrivare nel quartiere e parcheggiare nei pressi della sala scommesse. Da essa esce il conducente con il volto travisato e in mano una pistola.
L’uomo entra nella sala scommesse e minaccia con l’arma da fuoco i gestori per ottenere l’incasso. La refurtiva ammonta a circa 1500 euro in banconote di diverso taglio. Il rapinatore a questo punto scappa dal locale e fugge insieme al complice rimasto in attesa in automobile.
I dipendenti della sala giochi hanno quindi chiamato il 112 per denunciare l’accaduto. I Carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio si sono subito precipitati sul luogo della rapina. Sul posto sono state analizzate le immagini di registrazione di sicurezza del locale stesso che sono state confrontate con quelle riprese dalle telecamere di quartiere. In questo modo sono stati rilevati i connotati del sospettato e riconosciuto lo stesso in un uomo già noto alle forze dell’ordine per precedenti. Rintracciando poi i dati del veicolo guidato, i militari hanno poi potuto controllare l’identità dell’uomo e soprattutto il suo indirizzo di residenza.
San Sebastiano al Vesuvio rapina: le fasi dell’arresto
La pattuglia dunque è partita in direzione dell’abitazione per sorprendere il responsabile della rapina e arrestarlo. Qui tuttavia l’uomo non era ancora arrivato. I militari hanno perciò aspettato che rincasasse per assicurarlo alla giustizia.
Il rapinatore è arrivato poco dopo a bordo della stessa automobile immortalata dalle registrazioni. L’uomo è uscito dalla vettura a volto scoperto, indossando gli stessi abiti usati nella rapina. Ciò ne conferma ancora una volta la sua responsabilità con quanto accaduto. L’uomo percepisce che è stato scoperto e cede l’arma usata per intimare i gestori della sala scommessa al giovane complice con l’ordine di farla sparire.
I militari procedono con il suo arresto. Si tratta del 45enne Lino Piccolo. Dall’autovettura il giovane complice cerca la fuga correndo tra i campi in direzione opposta all’abitazione e liberandosi dell’arma da fuoco. Un agente ha la prontezza di rincorrerlo per fermarlo. Una volta raggiunto, il militare si accorge che si tratta di un ragazzo di solo 14 anni che è il figlio del rapinatore.
L’arma viene ben presto ritrovata: è una glock calibro 40 con matricola abrasa e 7 proiettili nel caricatore. Nelle prossime ore sarà sottoposta a rilievi da parte delle forze dell’ordine per accertarne l’utilizzo dalle impronte digitali.
Il 45enne è stato portato in carcere, il figlio invece, data la minore età, è stato condotto presso il Centro di accoglienza dei Colli Aminei. Entrambi sono attualmente in attesa di giudizio: l’accusa è di rapina e porto abusivo di arma clandestina.
La vicenda ha indignato la popolazione locale e chiunque abbia appreso la notizia, per l’utilizzo di un’arma da fuoco poi affidata al figlio, incaricato di farla sparire. Ma ciò che lascia attoniti è che non è la prima volta che l’uomo coinvolgesse uno dei suoi figli nelle sue attività criminali. Il 45enne infatti era già finito in manette circa un anno fa, colto in fragranza di reato all’atto di confezionamento di sostanze stupefacenti insieme al suo primogenito di 19 anni, fino a quel momento incensurato. In quel caso vennero sequestrati circa un chilogrammo di marijuana, divisa in vari contenitori di metallo, alcune piante di cannabis e un proiettile.