Calcolo perequazione pensioni 2023. A gennaio gli assegni saranno più pesanti, grazie all’aumento e rivalutazione delle pensioni per il 2023: l’indice di perequazione è di 7,3%, come descritto dall’ISTAT in base all’andamento generale dei prezzi al consumo.
Calcolo perequazione pensioni 2023
La Legge di Bilancio 2023, stabilisce, inoltre, la modifica dello schema di applicazione della rivalutazione sui diverse importi di pensione: non ci saranno più tre scaglioni, ma sei fasce.
In questo sistema viene garantita la piena rivalutazione fino a 2.100 euro lordi al mese, introducento dei limiti progressivi per gli importi superiori.
- Trattamento minimo
Fino a 525,38 euro. Indice di perequazione: 101,5%. Rivalutazione effettiva: 8,910%
- Trattamento minimo over 75
Fino a 525,38 euro. Indice di perequazione: 106,4%. Rivalutazione effettiva: 14,167%
- Tra 1 e 4 volte il minimo
Tra 525,39 e 2.101,52 euro. Indice di perequazione: 100%. Rivalutazione effettiva: 7,300%
- Oltre 4 e fino a 5 volte il minimo
Tra 2.101,52 e 2.626,90 euro. Indice di perequazione: 85%. Rivalutazione effettiva: 6,205%
- Oltre 5 volte il minimo e fino a 6 volte il minimo
Tra 2.626,90 e 3.152,28 euro. Indice di perequazione: 53%. Rivalutazione effettiva: 3,689%
- Oltre 6 volte il minimo e fino a 8 volte il minimo
Tra 3.152,29 e 4.203,04 euro. Indice di perequazione: 47%. Rivalutazione effettiva: 3,431%
- Oltre 8 volte il minimo e fino a 10 volte il minimo
Tra 4.203,05 e 5.253,80 euro. Indice di perequazione: 37%. Rivalutazione effettiva: 2,701%
- Oltre 10 volte il minimo
Da 5.253,81 euro. Indice di perequazione: 32%. Rivalutazione effettiva: 2,366%.
Come si vede, il Governo ha ritoccato ulteriormente le fasce rispetto alla formulazione originaria della Legge di Bilancio, aggiungendo uno 0,5% fino a cinque volte in minimo e tagliando le pensioni più elevate.
Pensioni Quota 103
La Quota 103 consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica, mentre per chi decide di restare al lavoro è stato rifinanziato il bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%.
Il meccanismo di Quota 103, del resto, è semplice: per andare in pensione occorreranno 62 anni di età e 41 di contributi. Si tratta di due requisiti che offrono maggiori opportunità di lasciare il lavoro in anticipo. Rispetto a Quota 102, per cui occorrevano 64 anni di età, si può anticipare la pensione di due anni anagrafici, anche se aumenta la quota contributiva rispetto, per esempio, a Quota 100 (erano 38 gli anni contributivi necessari per l’accesso).
Il piano del Governo è quello di arrivare entro 3 anni alla Quota 41 per tutti. La misura secca tanto voluta dalla Lega.
Per arrivare dall’attuale Quota 103 alla Quota 41 secca ci vorranno due o tre anni di misure flessibili. E proprio per questo la riforma pensioni del 2024 potrebbe non essere quella definitiva.
Opzione Donna 2023
Opzione donna per ora viene prorogata così come formulata nella prima bozza della Manovra. Negli emendamenti del governo infatti non è contenuta alcuna modifica della misura. Dunque per il 2023 rimane la possibilità dell’anticipo pensionistico con un’età di 60 anni, che può essere ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ma limitatamente a tre categorie specifiche di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi. Il Pd insiste però per tornare alla versione attualmente in vigore, senza vincoli legati ai figli e valida dunque per tutte le donne.