Si allarga la diatriba politica sull’anniversario della nascita del Movimento Sociale Italiano (Msi): dopo il post di auguri del sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti, questa mattina anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha omaggiato (come Rauti) la figura paterna con un post su Facebook. A celebrare il compleanno del Msi sui social è stato anche il senatore ligure Gianni Berrino.
Immediata la replica delle opposizioni, specialmente dell’arco democratico, che hanno chiesto le dimissioni di entrambi. Tutto questo accade nel giorno dell’anniversario della Costituzione Italiana (il 27 dicembre 1947) e, soprattutto, in un momento delicato per l’approvazione della Manovra 2023.
Msi, Rauti e La Russa omaggiano le figure paterne. Opposizioni alla carica
Esplode la polemica politica contro Ignazio La Russa e Isabella Rauti per i post celebrativi dell’anniversario del Movimento Sociale Italiano, considerabile come l’antenato di Fratelli d’Italia. Entrambi hanno dichiarato l’intenzione di omaggiare le figure paterne, membri di spicco della formazione di destra a livello regionale o nazionale, tuttavia si è scatenata una vera guerra ideologica data da due elementi fortemente connotativi: l’hashtag #leradiciprofondenongelano (scelto da Rauti) e la fiamma tricolore, già al centro di un acceso dibattito in occasione della presentazione dei simboli elettorali alle ultime politiche.
Nel suo pensiero, il presidente del Senato ricorda la scelta del padre come “via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana“. Fiocca l’insurrezione delle opposizioni, con Federico Fornaro (Articolo 1, ex Leu) che ha chiesto spiegazioni direttamente alla premier Giorgia Meloni.
Stefano Vaccari, deputato Pd, chiede le dimissioni di chi “giurò sulla Costituzione antifascista salvo poi esaltare i fondatori e la storia del Msi“, definendo “incompatibili” La Russa e Rauti con le cariche che attualmente ricoprono. La capogruppo dei Dem al Senato, Simona Malpezzi, parla di “uscite nostalgiche gravi di chi dovrebbe ricordare che le radici del Paese sono antifasciste“.
Il senatore Walter Verini si dice “offeso da chi celebra il passato fascista“, Emanuele Fiano ricorda invece “le origini fasciste dei reduci di Salò“, accompagnando a corredo il post di La Russa e stuzzicando la maggioranza con un provocatorio “Tutti zitti?”. Infine, Laura Boldrini etichetta l’accaduto come “mortificazione della Costituzione antifascista e totale mancanza di rispetto verso il senso delle istituzioni“.