La Corea del Sud ha riportato il primo caso di infezione da Naegleria fowleri, comunemente indicata come “ameba mangia-cervello”. La Korea Disease Control and Prevention Agency (KDCA) ha confermato che un cittadino coreano di 50 anni è morto dopo essere tornato dalla Thailandia. 

L’uomo aveva fatto ritorno in Corea del Sud il 10 Dicembre dopo un periodo di quattro mesi passato in Thailandia, il giorno successivo era stato ricoverato in ospedale ed è morto Mercoledì della scorsa settimana.

Il KDCA ha affermato di aver condotto test genetici su tre tipi di agenti patogeni che causano l’ameba mangia-cervelli per confermare la causa della sua morte. I test hanno infatti, confermato che il gene nel corpo dell’uomo era simile al 99,6% a quello trovato in un paziente con meningite segnalato all’estero. Si tratta della prima infezione nota della malattia in Corea del Sud. Il primo caso fu segnalato in Virginia nel 1937.

Corea del Sud primo caso di ameba mangia-cervello: che cos’è?

Il “Naegleria fowleri” è un’ameba, un organismo vivente unicellulare, che vive nel suolo e nelle acque dolci calde, come sorgenti termali, laghi e fiumi, in tutto il mondo. 

L’ameba entra nel corpo per inalazione attraverso il naso e viaggia verso il cervello. I sintomi iniziali includono mal di testa, febbre, nausea o vomito, e i sintomi successivi possono portare a forti mal di testa, febbre, vomito e torcicollo. 

Il periodo di incubazione per Naegleria fowleri va solitamente da due a tre giorni e fino a 15 giorni al massimo. Sebbene la trasmissione da uomo a uomo dell’ameba mangia-cervello sia impossibile, il KDCA ha chiesto ai residenti di astenersi dal nuotare nelle regioni e nei quartieri in cui è scoppiata la malattia. Non si può invece essere contagiati deglutendo l’acqua contaminata.

“Raccomandiamo di evitare i bagni e le attività ricreative in acqua nelle aree in cui sono stati rilevati i casi”, ha dichiarato Jee Young Mee, direttore dell’Agenzia sudcoreana per il controllo e la prevenzione delle malattie, in un comunicato.

La diagnosi prevede l’esecuzione di una puntura lombare per ottenere un campione di liquido cerebrospinale, questo test consente di escludere altre possibili cause di meningite o di infezione cerebrale, ma non sempre consente di rilevare la presenza di amebe nel campione.

L’ameba risulta sensibile al farmaco antimicotico amfotericina B (utilizzato quasi in tutti i casi in cui l’infezione è stata sconfitta).

Altre molecole potenzialmente utili sono l’azitromicina, il clotrimazolo, l’itraconazolo, il fluconazolo, il ketoconazolo, la miltefosina e la clorpromazina.

Nel 2018 sono stati contati 381 casi di Naegleria fowleri in tutto il mondo, molti dei quali in paesi come India, Thailandia, Stati Uniti, Cina e Giappone. Negli Stati Uniti, il tasso di mortalità è stato riportato al 97% nel 2021 (154 casi).

In precedenza, la parassitologa Elena Chernysheva ha affermato che i parassiti cerebrali potrebbero causare uno strano comportamento dei caprioli nella regione di Kurgan, il suo commento è stato pubblicato da Life. Lì sono stati visti caprioli convulsi, con strane macchie su tutto il corpo.

Prevenzione

Per evitare di contrarre la meningoencefalite amebica primaria è utile:

  • Evitare le zone di acqua stagnante di fiumi e laghi e le sorgenti di acqua dolce dove potrebbe annidarsi il parassita;
  • Evitare che con il nuoto l’acqua entri dal naso o dalla bocca (per esempio in caso di immersioni o tuffi);
  • Tappare il naso sott’acqua;
  • Mai nuotare in acque stagnanti o inquinate;
  • Non fare il bagno in zone con divieto di balneazione;
  • Non ingerire acqua da fiumi, laghi, ruscelli o stagni.
  • Utilizzare cuffie, occhialini o maschere, se si è predisposti a sviluppare infezioni di orecchie e occhi.
  • Limitare le attività acquatiche ricreative nei luoghi in cui siano presenti elevati livelli di alghe blu-verdi.