Il 31 dicembre è la notte di San Silvestro, nota anche come vigilia di Capodanno, ecco perché si festeggia e quali sono le sue origini.
Questa ricorrenza segna la fine di un anno e l’inizio di uno nuovo e, proprio per questo motivo, è anche conosciuta come la notte più lunga dell’intero anno, dal momento che, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, viene dato il via ai brindisi e ai festeggiamenti.
Da sempre, la notte di San Silvestro, è anche un momento di convivialità e un modo per festeggiare il nuovo anno che sta per arrivare, gettando le basi di nuovi propositi.
Ma chi era San Silvestro e come mai questa ricorrenza è dedicata a lui?
Perché il 31 dicembre si festeggia San Silvestro?
Quando si parla di San Silvestro si fa riferimento a Papa Silvestro I, colui che guidò la Chiesa cristiana dal 314 al 335 d.C. durante l’impero di Costantino.
La storia del Papa, però, non è legata alla vigilia di Capodanno, in quanto, bisogna ricordare che il Capodanno non è festeggiato in tutto il mondo nello stesso giorno.
Tuttavia, San Silvestro viene ricordato nella storia della cristianità per aver diffuso il Cristianesimo nel mondo e aver contribuito alla conversione dell’Imperatore Costantino.
Proprio per questo, secondo alcune credenze, San Silvestro, viene considerato come una sorta di “traghettatore”, colui che trasporta le anime e le persone, verso il nuovo anno.
In realtà, però, non c’è collegamento tra le gesta di San Silvestro e il Capodanno, fatta eccezione per il giorno della sua morte, avvenuta il 31 dicembre 335 d.C.
Le origini del Capodanno
Da sempre, il significato di questa festività viene associato alla chiusura di un anno per iniziarne uno nuovo.
I festeggiamenti di Capodanno sono una sorta di rito di passaggio, un modo per accogliere il nuovo anno in modo propiziatorio.
Dal momento che i cristiani seguono il calendario gregoriano, l’ultima notte dell’anno coincide con l’ultimo giorno di dicembre ma non è sempre stato così, in quanto, fu Giulio Cesare nel 46 a.C. a fissare col suo Calendario giuliano l’inizio del nuovo anno al primo di gennaio, mentre fino a quel momento si era festeggiata il primo di marzo.
In ogni caso, questa ricorrenza ha origini pagane, era, infatti, una ricorrenza celebrativa del dio Giano al quale è intitolato anche il mese di gennaio.
Gli eventi e le tradizioni di Capodanno
La fine di un anno e l’inizio di un nuovo ciclo viene da sempre festeggiato con diversi riti e tradizioni che si sono tramandati nel corso dei secoli.
Tra le tante manifestazioni, organizzate per celebrare l’arrivo del nuovo anno, occorre citare la tradizionale pratica di bruciare un fantoccio nelle piazze di alcune città italiane e straniere, così da lasciarsi alle spalle il vecchio anno. Secondo un’altra tradizione, invece, per salutare il vecchio anno vengono lanciate alcune cose dalle finestre, proprio come veniva fatto nell’antica Roma con la cacciata dalla città di Mamurio Veturio, un vecchio rivestito di pelli che rappresentava Marte, ossia l’anno vecchio.
Inoltre, ancora oggi, vengono ricordati una serie di proverbi, pronunciati anche come frasi di auguri, tra le quali, “Anno nuovo, vita nuova”, o anche, “Buona fine e miglior principio”.
Tra le tradizioni romantiche dell’ultimo giorno dell’anno, invece, occorre menzionare il celebre bacio sotto il vischio.
Per quanto riguarda il cibo, invece, anche in questo caso, milioni di famiglie italiane seguono delle pratiche ricorrenti. In segno di buon augurio, infatti, oltre al brindisi, per gli italiani non può mancare il cotechino con lenticchie.
Infine, per gli amanti delle stelle e dell’astrologia, l’Oroscopo del nuovo anno e le previsioni per i dodici mesi rappresenta un appuntamento immancabile.