In un’intervista pre-natalizia con l’Hollywood Reporter, Alfred Gough e Miles Millar hanno ricordato gli anni Novanta e hanno affermato di essere convinti che oggi non sarebbe possibile realizzare una serie come Smallville.
Smallville, i creatori della serie tv: “Oggi non potremmo farla”
Gli stessi produttori dell’ultimissima serie tv Mercoledì, Al Gough e Miles Millar, erano molto noti negli anni Novanta per aver dato vita a una delle serie culto di quegli anni: Smallville, che ha accumulato un grande seguito sin dal suo debutto nell’ottobre 2001, con l’episodio pilota che ha stabilito un record di ascolti televisivi, attirando 8,4 milioni di spettatori. Lo spettacolo ha seguito le avventure di un adolescente Clark Kent – interpretato da Tom Welling – nella sua città natale di Smallville, in Kansas, concentrandosi principalmente sulla sua vita al liceo, sull’amicizia con la sua futura nemesi Lex Luthor, alias Michael Rosenbaum e sul rapporto con Lana Lang, interpretata da Kristin Kreuk.
Proprio in una recente intervista, Alfred Gough ha parlato di quei personaggi e quelle dinamiche trasportate al mondo di oggi: “Quella storia ormai è stata raccontata, e poi Superman viene sempre rilanciato. Ho appena letto, giusto l’altra sera, che James Gunn sta scrivendo un nuovo film su Superman con un giovane Clark Kent. Ho pensato: “Oh, ok!” Ho l’impressione che siamo stati davvero molto, molto fortunati a realizzare la serie quando l’abbiamo realizzata, perché ci hanno permesso di fare davvero ciò che volevamo. Francamente, all’epoca non c’era nessun comitato seduto sopra di noi, che ci diceva cosa potevamo o non potevamo fare. C’erano ovviamente le indicazioni della Warner, che non ci concedevano di utilizzare alcuni personaggi che volevamo utilizzare, ma per il resto abbiamo realizzato la serie che volevamo realizzare, e sono sicuro che oggi non ci permetterebbero la stessa libertà”.
Alle dichiarazioni di Gough si sono aggiunte quelle di Millar: “Sono assolutamente certo che oggi non ci permetterebbero di fare quella serie apportando tutti i cambiamenti che abbiamo cambiato, il che è una tragedia perché se guardiamo alla storia dei fumetti e di quei personaggi, sono in continua evoluzione. Abbiamo avuto un grande privilegio nel realizzare la serie in quel momento storico: potevamo davvero fare ciò che volevamo. È stato fantastico e molto liberatorio”.