Negli ultimi giorni ha preso incredibilmente credito l’ipotesi che possa essere Mike Pence il candidato, per il Partito Repubblicano, alle elezioni presidenziali americane del 2024. Addirittura alcuni media americani avevano diffuso la documentazione ufficiale che Pence avrebbe inoltrato, in qualità di candidatura ufficiale, alla commissione federale elettorale Usa. Il documento in questione, tuttavia, – riporta l’AGI – sarebbe un falso. Il documento era stato visionato dal Washington Examiner e rilanciato da altri media, ma lo staff dell’esponente repubblicano si è affrettato a smentire affermando che qualcuno lo ha compilato al suo posto.
Mike Pence candidato nel 2024?
Mike Pence candidato alle presidenziali del 2024? La smentita fa riferimento non alla candidatura ma, semplicemente, alla notizia secondo cui Mike Pence avrebbe già ufficializzato la cosa con tanto di documentazione giuridica necessaria. Ecco perché non è, dunque, ancora possibile tagliare fuori dalla corsa l’ex Vicepresidente di Donald Trump. Pence ha lentamente preso le distanze dal suo numero uno ed ha assunto, anche all’interno del partito repubblicano, le fattezze di un profilo ben più moderato rispetto a quello che rappresenta Trump. Non è un mistero che Pence stia puntando alla candidatura e, vista la sua importanza, rimane ancora un profilo da annoverare all’interno delle varie possibilità.
Trump vs De Santis
Pence è in corsa e potrebbe partecipare alle primarie interne al gop per essere il candidato presidente del 2024. Ma, ad oggi, i favoriti alla corsa rimangono Donald Trump e Ron DeSantis. Sul primo pesa la pendenza delle varie cause in itinere: quella che lo vede coinvolto ai fatti di Capitol Hill anzitutto. L’ex Presidente ha affrettato la sua candidatura proprio per sperare di alleggerire la pressione della legge americana su di sé. Il secondo, invece, viaggia col vento in poppa di chi ha tutto dalla sua parte: i risultati elettorali (è appena stato straconfermato governatore della Florida); la stampa repubblicana; i sondaggi. Ma occhio a Trump e alle sue illimitate risorse. Anche a Mike Pence, l’outsider.