Sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Milleproroghe, varato lo scorso 21 dicembre in consiglio dei ministri. Molte le novità contenute nel testo che come ogni anno viene varato alla fine di dicembre, a cominciare da settori come economia, sport, salute e cultura. Un provvedimento che contiene proroghe e revisioni in vista della scadenza dell’anno fiscale. In attesa dell’l’iter di conversione in Parlamento, ecco le principali novità.

Milleproroghe 2023: novità fiscali

Dal punto di vista fiscale il decreto allunga di 6 mesi i termini per presentare la dichiarazione Imu 2021 per gli enti pubblici e privati non commerciali. Attenzione: Palazzo Chigi precisa che si tratta di enti assistenziali, previdenziali, sanitari, di ricerca scientifica, culturali, ricreativi, sportivi, religiosi, trust e organismi di investimento collettivo del risparmio. Viene invece prorogato il contributo ai privati cittadini che possiedono un immobile che non possono fruire né affittare perché occupato abusivamente. Per questi casi è stato previsto un apposito fondo di solidarietà presso il Ministero dell’interno, con una dotazione complessiva di 10 milioni di euro per l’anno 2022. E’ stata estesa poi per tutto il 2023 l’esenzione dall’obbligo di fattura elettronica per le prestazioni elargite da professionisti del settore sanitario, come medici, dentisti e fisioterapisti.

Milleproroghe 2023: ricette elettroniche e trasporti

Sempre in ambito sanitario, dopo l’allarme dei medici di famiglia, il governo è riuscito a salvare le ricette elettroniche: senza la proroga fino al 31 dicembre 2023 lo strumento sarebbe divenuto di fatto inutilizzabile tra pochi giorni. Capitolo a parte quello dei trasporti. Palazzo Chigi è intervenuto sui bus inquinanti: slitta infatti di un anno il divieto di circolazione per gli autobus Euro 2, che vengono così equiparati agli Euro 3. Potranno circolare fino al primo gennaio 2024. Infine, previste misure anche per l’ex Alitalia, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata di un anno fino al 31 dicembre 2023.