Domani mattina, presso il Tribunale di Marsala, ci sarà l’udienza per la convalida dell’arresto di Ernesto Favara, presunto killer della moglie Maria Amatuzzo. L’omicidio è avvenuto sabato pomeriggio nel cortile della casa a Marinella di Selinunte, in provincia di Trapani.
Favara al momento è rinchiuso nel carcere di Trapani e fino al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere. Domani dovrà presentarsi davanti al gip Sara Quittino, mentre l’avvocato della difesa sarà Margherita Barraco.
La ricostruzione della vicenda
Mentre proseguono le indagini al momento la certezza sono di almeno dodici coltellate all’addome che Ernesto Favara avrebbe inflitto alla vittima, secondo l’autopsia. L’arresto è avvenuto poco dopo l’omicidio quando i carabinieri sono intervenuti a seguito delle chiamata dei vicini allarmati dalle urla. L’uomo brandiva l’arma del delitto, un coltello da cucina, mentre girava attorno all’abitazione.
Si è alla ricerca del movente, che sembrerebbe legato a motivi passionali.
Giacomo Russo, presidente del Comitato Saco Cuore di Maria, ha detto che il 63enne presunto omicida
È stato uno dei pescatori storici della marineria di Selinunte, ha esercitato l’attività per decenni, ma negli ultimi tempi lo abbiamo visto poche volte, partecipava molto di rado alle nostre attività. Da quando era andato in pensione non usciva più in barca aveva comprato un tre ruote e vendeva pesce nella borgata, scegliendo punti strategici dove si fermava per i clienti. La moglie collaborava con lui”
Lo sgomento del fratello del presunto killer
Ero a casa e stavo dormendo, quando ho sentito qualcuno che gridava ‘aiuto, aiuto’, mi sono affacciato dal balcone del primo piano sul cortile e ho visto mio fratello nel cortile ancora col coltello in mano. Ho parlato con mio fratello a ora di pranzo chiedendogli cosa avremmo preparato per la cena di Natale, poi sono andato a letto. Nel pomeriggio ho sentito le grida, mi sono alzato, mi sono messo i pantaloni, ho preso la stampella e mi sono affacciato e ho visto mio fratello ancora col coltello in mano insanguinato