Santo Stefano: il 77% degli italiani ricicla gli avanzi del cenone e del pranzo di Natale dimostrando una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. Sono i dati divulgati da un’indagine Coldiretti dalla quale si evidenzia che solo nel 9% delle famiglie italiane non avanza niente, mentre il 2% dona in beneficienza e l’1% dichiara di buttare gli avanzi. L’11% della popolazione ha messo le pietanze in freezer per riutilizzarle prossimamente.

Santo Stefano: come congelare e scongelare il cibo

Santo Stefano è la giornata che chiude il primo ciclo di pranzi e cene natalizie, pertanto le famiglie che vorranno conservare il cibo dovranno tenere a mente che le pietanze vanno adeguatamente coperte e non ammassate l’una sull’altra, devono essere collocate nella parte bassa del frigo e quando ad avanzare sono interi vassoi di cibo il congelatore può essere una buona soluzione a patto che gli avanzi vengano suddivisi. Per scongelare è facile basta utilizzare il forno a microonde o una pentola a vapore piena d’acqua calda. Una volta scongelate le pietanze non possono essere ricongelate, mentre il cibo può essere riscaldato soltanto una volta.

L’alternativa del riciclo del cibo

La cucina del giorno dopo è un’alternativa molto diffusa, utile ed economica. Il riciclo dei piatti avviene preparando polpette, polpettoni o tartare di pesce. Anche le frittate sono ottime soluzioni per recuperare il cibo, mentre la frutta secca si può caramellare e i pandori e per conservare panettoni o pandori basta ricorrere alla farcitura con crema. Riciclare il cibo è un rimedio sostenibile e una soluzione per arginare il problema degli sprechi alimentari. Un alimento non consumato si trasforma in rifiuto e dispersione delle risorse. Dimezzare lo spreco alimentare è uno degli obiettivi dell’ONU nel 2030, pertanto per realizzare l’obiettivi sono partiti svariati progetti finalizzati a sensibilizzare la popolazione al tema.