Il percorso di Lisa Vittozzi nel biathlon quest’anno ha avuto una serie di picchi indimenticabili rilanciando completamente la carriera dell’atleta azzurra. Gli ultimi secondi posti ottenuti dalla nostra biatleta hanno rappresentato il punto di volta di Lisa che oggi ha voluto raccontare il momento rivelando un passato fatto di tante ombre, sotto il punto di vista sportivo:
La verità è che non partivo mai con il pallino del primo poligono. Sono stati due anni difficili, dove facevo proprio fatica come persona: non ero quella di prima. Avevo cercato di lavorare tanto, mi ero creata delle aspettative. L’anno scorso ho preso troppo seriamente certi errori. Alla prima gara mi aspettavo troppo, invece andò male. Avrei dovuto lasciar correre, invece ho iniziato a farmi 200 domande. A quel punto non riesci più ad essere sciolta quando affronti le gare. Non sono riuscita ad essere lucida.
Un momento duro a cui però la Vittozzi ha saputo reagire grazie al suo talento e all’aiuto del nuovo allenatore finlandese:
Lo sento proprio che è un nuovo inizio. Ero ad un passo dall’odiare il biathlon, ho vissuto periodi molto bui, certe volte sono arrivata a pensare che non me ne fregava più nulla. Era molto più il tempo che stavo male rispetto a quando stavo bene. Le Olimpiadi di Pechino sono state l’ennesima delusione. A quel punto mi sono detta che dovevo iniziare un nuovo capitolo. Io ho sempre lottato, per il mio carattere non potevo chiudere così. Al ritiro ci ho anche pensato: se stai tanto male, non guardi tanto l’età o che sei ancora giovane. Adesso invece ho più voglia di prima.
Biathlon, Lisa Vittozzi su Milano-Cortina 2026: “Non ci ho ancora pensato”
Con questi presupposti sembra dunque giusto volgere il pensiero alle cose positive che nel biathlon possono tradursi in Coppa del Mondo e Olimpiadi. Lisa affronta entrambi i temi con personalità, rivelando:
Per adesso non ci penso [alla Coppa del Mondo]. Sono terza in classifica, ma mancano ancora tre mesi di gare, può succedere di tutto. Farei un errore se mettessi il pensiero sul risultato finale, devo invece pensare ad una gara per volta. Tra Olimpiadi e Mondiale scelgo l’oro olimpico, perché è il mio sogno sin da bambina e sarò completamente appagata come atleta solo se lo vincerò. Per questo darò tutta me stessa per riuscirci.
Infine, un pensiero per Milano-Cortina 2026 dove con ogni probabilità si giocherà l’ultima grande competizione della sua carriera, anche se a sentirla parlare per ora non ci vuole ancora pensare:
Non ci ho ancora pensato. Non mi voglio precludere niente, ma sinceramente non mi vedo ancora in gara a 35 anni. Credo che non mi ritirerò dopo il 2026, ma non penso farò le Olimpiadi successive.