Continua il caos al Cesare Beccaria, dove all’evasione di sette detenuti ha fatto seguito lo scoppio di un incendio all’interno delle celle. La situazione nella notte è andata via via migliorandosi, con la polizia che è riuscita a catturare due dei detenuti evasi mentre i vigili del fuoco hanno impiegato cinque automezzi per domare le fiamme.
La situazione resta comunque critica soprattutto dal punto di vista salutare perchè i fumi generati dai materassi in fiamme hanno provocato gravi disturbi anche ai vari agenti della Polizia Penitenziaria oltre che agli stessi detenuti. Alcuni degli agenti sono stati inoltre costretti a cercare le cure dell’ospedale con il 118 che ha fatto sapere che la loro condizione di salute è ora stabile.
Questa mattina intanto si attende l’arrivo in sede del direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Cacciapuoti.
Cesare Beccaria, le reazioni all’evasione dei detenuti
Nel frattempo, il mondo della politica e in particolare del milanese è rimasto scosso dalla notizia con in primis il ministro Salvini che si è detto sconcertato dall’accaduto, così come il senatore leghista e sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari. Quest’ultimo ha voluto offrire un breve quadro d’analisi sullo stato attuale della situazione:
Siamo in contatto con la direttrice del carcere per approfondire le modalità con cui si è verificato il fatto. Ringrazio il reparto di Polizia penitenziaria, prontamente rientrato nella sua interezza in servizio, il Nic e le altre Forze dell’ordine che da subito hanno avviato un’intensa attività di ricerca degli evasi. Visiterò di persona l’istituto. Ciò che è accaduto non si deve ripetere. Vanno individuate soluzioni efficaci e immediatamente disponibili per scongiurare episodi simili.
Nel frattempo, Gian Luigi Madonia, segretario dell’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria della Lombardia, ha voluto placare gli animi in merito alla dinamica dell’episodio chiarendo che al momento non è certo di chi e quali siano le responsabilità del carcere e dei suoi agenti:
Non sappiamo ancora se possano esserci responsabilità organizzative o professionali del Reparto o deficit strutturali che hanno indebolito i sistemi di sicurezza, ma possiamo affermare che l’evasione è eclatante. Sette soggetti insieme è un evento che probabilmente non ha precedenti. Ennesimo brutto segnale di un sistema penitenziario da ricostruire, perché ormai al collasso sotto tutti i punti di vista.
A lui si è infine allineato Donato Capece, segretario generale del Sappe ossia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ha ribadito come la priorità in questo momento sia catturare tutti gli altri ragazzi evasi. Allo stesso tempo, tuttavia, Capece ha voluto mettere in luce un problema ormai evidente che regna all’interno del Beccaria relativamente alla sicurezza stessa della struttura:
Ora è prioritario catturare gli evasi ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria del Beccaria.
Insomma, si attendono sviluppi sulla vicenda che per ora conferma il racconto di un’evasione riuscita approfittando dei lavori in corso nella sede. La prima dinamica vede i detenuti abili nell’approfittare della guardia di un solo agente per sfuggire ai controlli e scavalcare la recinzione lungo via Calchi Taeggi.