Serbia Kosovo, la tensione non cessa mai. E adesso rischia di salire ancora di più la tensione. Una zona dove di tumulti e tensione non sono mai mancate.
Il capo di stato maggiore dell’esercito serbo, Milan Mojsilovic, ha proposto il dispiegamento di truppe al confine con il Kosovo, dove resta alta la tensione a causa dei blocchi stradali della minoranza serba, e dove si sono sentiti di nuovo degli spari.
Mojsilovic si è recato in serata a Raska, vicino al confine con il Kosovo, dopo aver incontrato il presidente serbo, Aleksandar Vucic.
“I compiti che sono stati affidati all’esercito serbo, e a me come capo di stato maggiore, sono precisi e chiari, e saranno adempiuti“, ha garantito Mojsilovic ai microfoni di RTV Pink, la principale rete televisiva privata in Serbia. “La situazione è complessa”, ha aggiunto.
Serbia Kosovo. La guerra delle targhe
I rapporti tra Kosovo e Serbia non si sono mai normalizzati dopo la guerra in cui si sono fronteggiate negli anni Novanta.
Belgrado non ha mai riconosciuto l’indipendenza di Pristina proclamata nel 2008 e di tanto in tanto si riaccendono i focolai di tensione. L’ultimo riguarda le targhe, una questione apparentemente insignificante che si è però caricata di valenza simbolica.
Dopo che la Serbia aveva fatto lo stesso nel 2021, il Kosovo nelle scorse settimane ha approvato una legge che obbliga i cittadini residenti nel paese ad avere automobili con targa kosovara. Nel paese circolano a oggi circa 10mila targhe serbe.
La nuova normativa ha causato forte dissenso nella minoranza serba, con scaramucce militari al confine e dimissioni di massa di funzionari politici kosovari di etnia serba. Tutto questo prima ancora che la misura entrasse effettivamente entrata in vigore.