Viadotto gas Russia, si prova a tornare alla normalità. La guerra va avanti, le restrizioni si fanno sempre più tenaci e severe, ma l’economia e le consegne del gas provano ad andare avanti, nonostante le diatribe nate con l’Unione Europea sul proce cap legata al gas e all’accordo preso con tutti i paesi europei.

Mosca da patte sua è pronta a riprendere le forniture di gas all’Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europa. Ad affermarlo con estrema convinzione è il vice primo ministro russo, Alexander Novak, in una intervista all’agenzia Tass.

La Russia, aggiunge, prevede che, nonostante la guerra in Ucraina, alla fine di quest’anno avrà inviato 21 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto in Europa.

Viadotto gas Russia. Europa mercato chiave

L’Europa – osserva poi Novak – era un mercato chiave per la vendita dei nostri prodotti petroliferi. Aspettiamo e vediamo quali decisioni prenderanno a lungo termine. Al momento non abbiamo idea di come possa essere sostituito il nostro carburante”.

Novak non esclude che diversi Paesi possano chiedere di essere esonerati dall’embargo sulle forniture di prodotti petroliferi russi.

“Probabilmente ricorreranno alle esenzioni, come è stato con il petrolio, quando le restrizioni non si applicavano alle forniture di oleodotti, raffinerie in Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Anche Germania e Polonia, che hanno dichiarato il loro rifiuto dal petrolio russo, hanno fatto domanda per il 2023“. Le parole di Novak fanno pensare anche Perché se torna in funzione il gasdotto Yamal potrebbero essere riviste alcune cose, anche sul prezzo legato al gas russo.