La pedagogista e scrittrice Elena Gianini Belotti è morta la notte della Vigilia a Roma, all’età di 93 anni. A darne l’annuncio la nipote Barbara Belotti. Non sono note le cause del decesso. Scrittrice, saggista e pedagogista, la Belotti è una delle portavoce del femminismo in Italia ed è stata la prima a parlare di sessismo nell’educazione. Famoso il suo libro Dalla parte delle bambine del 1973, nel quale denunciava l’influenza dei condizionamenti sociali e culturali nella formazione del ruolo femminile.

Morta la scrittrice Elena Gianini Belotti: chi era

La scrittrice Elena Gianini Belotti, morta nella notte a Roma, era nata nella Capitale il 2 dicembre del 1929 da una famiglia di origine bergamasca. Nel corso della sua lunga ha sempre focalizzato il suo lavoro sull’educazione e consapevolezza delle madri, in particolare per quanto riguarda le figlie femmine. Ha insegnato per molti anni ha insegnato alla Scuola Assistenti Infanzia Montessori e nel 1960 è stata una dei fondatori del Centro Nascita Montessori di Roma, che ha diretto fino al 1980: una struttura che prepara le donne al parto e fornisce loro informazioni utili per affrontare serenamente il periodo post parto.

Un momento della cerimonia di premiazione delle donne, oggi 8 marzo 2010, in occasione della festa internazionale della donna, al Quirinale, Roma. Elena Gianini Belotti, nominata Grande Ufficiale (S)UFFICIO STAMPA DEL QUIRINALE / ANSA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Elena Gianini Belotti libri

Autrice di numerosi libri, la scrittrice Elena Gianini Belotti è nota in particolar modo per il celebre saggio Dalla parte delle bambine, edito da Feltrinelli nel 1973: un testo di grandissimo successo e per l’epoca assolutamente rivoluzionario perché denuncia l’influenza dei condizionamenti sociali e culturali nella formazione del ruolo femminile. Venduto in centinaia di migliaia di copie, tradotto in tutto il mondo, pietra miliare del femminismo in Italia, questo testo ha avuto il merito di aprire gli occhi alle donne, aiutandole a prendere coscienza di come fossero state orientate fin da piccolissime, anche attraverso le fiabe. Emblematiche in tal senso le figure di Cappuccetto Rosso e di Biancaneve. La prima, secondo la scrittrice Elena Belotti, è “una bambina al limite dell’insufficienza mentale che viene mandata in giro da una madre irresponsabile per cupi boschi infestati da lupi”, mentre “Biancaneve è anche lei una stolida ochetta che accetta la prima mela che le viene offerta, per quanto sia stata severamente ammonita di non fidarsi di nessuno”. “Cenerentola è il prototipo delle virtù domestiche, dell’umiltà, della pazienza, del servilismo, del sottosviluppo della coscienza”.

Tutto questo per sostenere una tesi secondo la quale la differenza di carattere tra maschi e femmine non è innata, ma è frutto dei condizionamenti culturali che si subiscono sin dai primi anni di vita: se le bimbe sono troppo vivaci ed esuberanti, troppo “maschiacci”, vanno “femminilizzate” e fatte rientrare in quello stereotipo che per decenni ha caratterizzato la figura femminile ideale. “Il maschio spacca tutto è accettato, la femmina no. La sua aggressività, la sua curiosità, la sua vitalità spaventano e così vengono messe in atto tutte le tecniche possibili per indurla a modificare il suo comportamento”.

I messaggi di cordoglio

Moltissimi i messaggi di cordoglio per la morte della scrittrice Elena Gianini Belotti, a partire da quello della giornalista e scrittrice Lea Melandri: “È morta Elena Gianini Belotti. Il suo libro ‘Dalla parte delle bambine’ è stata una lettura preziosa per la nostra presa di coscienza femminista. Nel suo romanzo ‘Il fiore dell’ibisco’ scrive i talenti delle donne vanno smarriti nella fatica quotidiana di pensare, organizzare. Agire per gli altri…dispersi, assorbiti, corrosi dalle esigenze altrui che vengono prima delle proprie. Impoveriti, isteriliti, soffocati dalle continue richieste di attenzione, di cura, di accudimento…una massa di lavoro mentale e fisico che succhia ogni respiro, non lascia tempo e pensieri per sé”.