Produzione di iPhone in Cina, Apple continua a meditare l’ipotesi di lasciare lo storico stabilimento di Foxconn a Zhengzhou, regione di Henan.
Nonostante il rumor sui presunti ritardi nelle consegne si legga sistematicamente ogni anno, questa volta la probabilità di un volume minore nella produzione è concreta ed è legata allo scoppio della pandemia da covid-19 che ha travolto l’intero Paese. Ogni giorno di stop nelle fabbriche dei melafonini rischia di costare ad Apple miliardi, dal momento che lo stabilimento cinese assorbe il 90% dell’intera catena di montaggio e che il mercato di Pechino è il principale in termini di vendite.
Produzione di iPhone in Cina, prende corpo ipotesi delocalizzazione
Il vantaggio competitivo di Apple rischia seriamente di assottigliarsi. A sganciare la clamorosa ipotesi è il Financial Times, secondo cui il sito di produzione di iPhone in Cina sarebbe messo in ginocchio dalla pandemia di coronavirus. Le dilatazioni nei tempi di consegna sono iniziate quasi simultaneamente con il lancio della nuova lineup di iPhone 14, e ha riguardato specialmente il mercato americano. Una brutta magagna che potrebbe spingere l’azienda di Cupertino a compiere scelte drastiche in tal senso.
Poco meno di mezzo milione di iPhone al giorno, questo il volume della produzione dello stabilimento di Zhengzhou, un maxi impianto che occupa gran parte dell’emisfero orientale della metropoli. Il valore del titolo Apple in Borsa continua a rimanere in linea di galleggiamento, sebbene gli analisti internazionali hanno stimato che il rallentamento della catena sia costato a Apple circa 1 miliardo di dollari a settimana di mancate vendite.
A nulla pare essere servito il bonus offerto ai lavoratori per ritornare nelle fabbriche, e la politica del governo cinese fresca di rivoluzione mette Apple di fronte a un bivio: obbligare il personale oppure scongiurare il rischio che anche le altre parti della filiera come magazzino e logistica siano colpiti dalle stesse restrizioni. Per esempio, la scorsa settimana un Apple Store nel principale quartiere commerciale di Pechino ha dovuto ridurre l’orario di lavoro perché tutti i dipendenti erano positivi o contatti stretti di positivi, e dunque presentavano i sintomi della malattia. Già a inizio novembre era apparso un comunicato sotto le pagine di acquisto in cui si avvisava la clientela dei possibili ritardi sotto il periodo natalizio. Per il colosso degli smartphone si prospetta il primo trimestre in perdita dal 2019 (ma con valori record), a causa dei mancati ricavi dettati dalle quantità sempre inferiori.
Acquistare un iPhone allo stato attuale significa attendere dai 21 ai 30 giorni prima di riceverlo, a seconda della destinazione. Al tempo stesso, acquistare un Samsung Galaxy S22 obbliga un’attesa di massimo due settimane.