La cocaina in Europa non è solo un retaggio delle serie tv in stile “Narcos” o della voglia di emulare Pablo Escobar o “El Chapo” Guzman, ma è sempre di più un allarme che coinvolge gran parte del vecchio continente. L’Europa, per quanto riguarda traffico della sostanza è purezza della stessa, è sempre più vicina a raggiungere i livelli dell’America Latina, nefasta patria dello smercio e dello spaccio di cocaina non solo a livello interno ma, soprattutto, a livello internazionale. I “cartel”, insomma, non sono aggregazioni presenti solo ed esclusivamente in Colombia.
A tracciare questo bilancio e a lanciare l’allarme è la Relazione europea sulle droghe 2022 pubblicata dall’agenzia dell’Unione europea per gli stupefacenti, l’Oedt (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze). Tra i parametri di valutazione di questa analisi, oltre allo spaccio e al sistema di commercio illegale, c’è anche e soprattutto l’aumento della purezza della cocaina. “La purezza media della cocaina al dettaglio – si legge nella relazione – variava dal 31 % all’80 % in tutta Europa nel 2020, con metà dei Paesi ha dichiarato una purezza media tra il 54% e il 68%. La purezza della cocaina è stata in crescita nell’ultimo decennio e nel 2020 ha raggiunto il 40 %”, e si tratta di un livello “superiore del 40% rispetto al 2010”.
Cocaina sempre più pura in Europa, gli ulteriori parametri
Sono tanti gli indicatori utilizzati all’interno di questa relazione, che valuta nel complesso ogni tipo di elemento per far comprendere quanto la cocaina in Europa stia raggiungendo sempre di più maggiori parametri di purezza. Complessivamente, si legge, “gli indicatori suggeriscono che la disponibilità e il consumo di cocaina in Europa rimangono elevati rispetto agli standard storici”, sostiene il report, che afferma che “l’aumento del numero di laboratori di cocaina smantellati nel 2020, i sequestri di materie prime importate dal Sud America e di sostanze chimiche associate, indicano una lavorazione della cocaina su larga scala in Europa”. Motivo per cui, in questi giorni, ci sono state molte dimostrazioni sul tema, anche se non siamo dentro “Breaking Bad”.