Mutui, quale tasso scegliere nel 2023 con la recessione ormai alle porte e la possibilità che il prezzo delle case scenda? Nell’acquisto di una nuova casa sono molteplici i fattori che possono determinare le scelte, a partire dal tasso di interesse. Tuttavia, una visione più allargata della situazione economica in atto – con un anno che si preannuncia difficile dal punto di vista macro-economico – potrebbe indurre chi ha intenzione di comprare una casa a ragionamenti più approfonditi. A partire da quello che vorrebbe un andamento inverso tra l’andamento dei prezzi immobiliari e i tassi applicati ai mutui. Nell’anno che si sta per concludere, il Prodotto interno lordo (Pil) è aumentato in un contesto di generale aumento dei prezzi. E anche dei tassi sui mutui che, per il prossimo anno, si annunciano in aumento soprattutto per quelli variabili. Vediamo allora quali fattori prendere in considerazione.
Mutui quale tasso scegliere nel 2023 con i prezzi delle case probabilmente in frenata?
La prima condizione da considerare è il prezzo delle case in rapporto all’andamento economico e ai tassi applicati ai mutui. Se è vero che tassi bassi tendono a incrementare la domanda di casa e, dunque, a far salire i prezzi degli immobili, il 2023 dovrebbe essere caratterizzato dall’aumento dei tassi, soprattutto quelli variabili. In questo scenario, il prezzo delle case (e, in generale, del mercato immobiliare), dovrebbero tendere a una flessione, o per lo meno a un rallentamento. Inoltre, questa equazione potrebbe essere confermata dal fatto che se il Pil dovesse rallentare nel prossimo anno, con i tassi di interesse in aumento, i prezzi del mercato immobiliare dovrebbero segnare un rallentamento. È questo il motivo per il quale chi ha intenzione di richiedere un mutuo, ma anche chi il mutuo già l’ha fatto, non può non fare dei ragionamenti sull’andamento dell’economia e guardarsi intorno sulle offerte praticate sui mutui. Solo una ricerca più attenta può portare a scegliere il tasso più adatto alle proprie necessità economiche e reddituali. Che cosa sta avvenendo oggi nell’economia dell’Eurozona e quale scenario è atteso nel 2023? L’economia europea sta rallentando sotto la spinta della forte inflazione: una situazione che si era verificata negli anni ’70 e che, per il 2023, potrebbe dar luogo a differenti prospettive.
Mutuo a tasso fisso, ecco quando conviene
La prospettiva più probabile, e dunque la risposta a quale tasso scegliere nel 2023 per stipulare un mutuo, è quella degli indici a più lunga scadenza. Gli Eurirs, che determinano il tasso fisso per tutta la durata del mutuo, puntano alla recessione che, a lungo andare, determineranno la frenata dell’inflazione. Una situazione, quest’ultima, alla quale guardano con attenzione i vari gruppi bancari e, soprattutto, la Banca centrale europea (Bce) per uscire dal contesto di recessione e puntare a una nuova crescita dell’economia futura. Sembrerebbe, pertanto, che la fase di recessione sia necessaria per riequilibrare il sistema economico e far scendere l’inflazione. Chi si appresta a valutare un tasso fisso nel 2023 per stipulare un mutuo, si renderà facilmente conto che le percentuali si ridurranno man mano che aumenterà la durata del mutuo stesso. E, dunque, i tassi fissi più a breve termine saranno di gran lunga più alti. Tra le offerte delle banche si noteranno tassi fissi a dieci anni al 3%, più alti di quelli applicati a mutui di venti (2,8%) o trent’anni (2,3%). Di conseguenza, nel 2023 sarà più conveniente stipulare mutui per comprare casa a 30 anni rispetto a una durata inferiore. La scelta è un’opzione da tenere in considerazione: entrare in un piano di ammortamento con un tasso fisso, il più basso possibile, per poi attendere scenari economici più favorevoli per rinegoziare o surrogare il mutuo, eventualmente andando ad accorciare la durata (se giudicata troppo lunga) e cercando di assicurarsi il tasso più basso per la restante parte dell’ammortamento.