Bonus bollette 2023 ISEE: il governo Meloni ha aumentato la soglia attraverso la quale i cittadini potranno beneficiare dell’agevolazione, portandola a 15.000 euro per quanto riguarda il prossimo anno.

Non c’è stato nessun cambiamento, dunque, rispetto alle disposizioni che erano state previste all’interno della bozza della Legge di Bilancio 2023, dal momento che non è stato approvato nessun emendamento in tal senso.

Perciò, per quanto riguarda il 1° trimestre del prossimo anno, per l’appunto, è previsto un innalzamento da 12.000 euro fino a 15.000 euro della soglia ISEE.

In questo modo, dunque, si amplia la platea dei potenziali beneficiari del bonus bollette 2023, il quale consente di ottenere uno sconto sulle spese di luce e gas alle famiglie che dispongono di redditi bassi.

L’agevolazione sarà riconosciuta ai soggetti che ne hanno il diritto senza che questi ultimi provvedano a presentare un’apposita domanda per ricevere lo sconto, che sarà erogato in maniera automatica, qualora i beneficiari possiedano tutti i requisiti che sono richiesti dalla normativa in questione.

Bonus bollette 2023 ISEE: ecco tutte le novità che sono previste all’interno della Legge di Bilancio

L’art. 5 della Legge di Bilancio 2023, recante “Misure in materia di bonus sociale elettrico e gas”, prevede le seguenti novità in merito a questa agevolazione per quanto riguarda il prossimo anno:

  • Per l’anno 2023, sono ammessi alle agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e alla compensazione per la fornitura di gas naturale i nuclei famigliari con un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) valido nel corso dell’anno 2023 fino a 15.000 euro;
  • Per il primo trimestre dell’anno 2023, le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti domestici in gravi condizioni di salute, nonché la compensazione per la fornitura di gas naturale, sono rideterminate, nel limite di 2.400 milioni di euro complessivamente tra elettricità e gas, con delibera dell’ARERA.

A tal proposito, dunque, il governo ha pensato di trasferire alla Cassa per i servizi energetici e ambientale un importo pari a 2.515 milioni di euro entro il 31 marzo 2023.

Requisiti

In particolare, ecco quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere per poter beneficiare del bonus bollette 2023:

  • risultare in una condizione di disagio economico, ovvero:
    • appartenere ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro (innalzato a 12.000 euro per l’anno 2022 e, adesso, a 15.000 euro per l’anno 2023);
    • appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro,
    • appartenere ad un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza. 
  • uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve risultare intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o di gas naturale e/o idrica oppure uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve usufruire, in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare, di una fornitura condominiale (centralizzata) di gas naturale e/o idrica.

Dunque, per poter beneficiare del bonus bollette 2023 uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve essere intestatario di un contratto di luce, gas e acqua.

In particolare, la fornitura diretta elettrica, la fornitura diretta gas e la fornitura diretta idrica devono essere:

  • per uso domestico, ovvero devono servire locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare;
  • attiva, ovvero l’erogazione del servizio deve essere in corso, ma sono considerate attive anche le forniture momentaneamente sospese per morosità.

Per quanto riguarda la fornitura diretta gas si aggiungono i seguenti requisiti:

  • il gas naturale deve essere utilizzato per riscaldamento e/o uso cottura cibi e/o produzione di acqua calda sanitaria;
  • il misuratore (contatore) del gas installato nell’abitazione non deve essere di classe superiore a G6.