Mihajlovic, la dedica della moglie Arianna a Natale: è toccante il post pubblicato sul profilo Instagram in ricordo di Sinisa riprendendo il pensiero di un teologo britannico. “La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accanto”. Inizia così la lettera che la moglie del giocatore, morto a Roma lo scorso 16 dicembre, ha dedicato a Sinisa Mihajlovic nei giorni di festa di Natale. Sono giorni difficili per Arianna, i figli Virginia, Viktorija, Miroslav, Dusan, Nicholas e la nipotina Violante: si cerca di sorridere al futuro ma il pensiero va sempre al lottatore che ha affrontato la partita più dura negli ultimi tre anni. “Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora”. Continua così la lettera e sembra di sentire le parole di Sinisa che cerca di tranquillizzare i suoi cari come ha sempre fatto durante i tre anni della malattia. “Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare”, si legge nel testo pubblicato poche ore fa.

Mihajlovic la dedica della moglie Arianna a Natale: ‘Continua a ridere, prega, sorridi, pensami’

È una lettera affettuosa e toccante quella che Arianna Mihajlovic, moglie di Sinisa, ha affidato ai social in queste feste di Natale. “Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato, non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste”. È come se a parlare ci fosse davvero Mihajlovic, con il suo tono rassicurante, come se non fosse cambiato nulla in questi ultimi dieci giorni. O come se davvero lui fosse nascosto nella stanza accanto. Quel che descrive la lettera è la ricerca di una normalità della famiglia, di tante piccole cose che non si vogliono perdere. “Continua a ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami!”. Sembra che proprio Sinisa Mihajlovic indichi la strada, per non perdersi e per non continuare a soffrire. La lettera di Arianna è ripresa dalle parole di Henry Scott Holland, un prete anglicano che probabilmente pronunciò queste parole al funerale di Enrico VII nella cattedrale di Saint Paul, una poesia preghiera che accompagna i sermoni nei funerali. In molti, però, hanno notato la somiglianza con uno scritto di Sant’Agostino, nella sua letterea 263 a Sapida risalente al quarto secolo dopo Cristo.

Arianna Mihajlovic con la nipotina Violante nel ricordo di Sinisa

“Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima – continua in questo modo la lettera citata da Arianna nella dedica a Sinisa Mihajlovic – Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati – si conclude il ricordo – va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se ami. Il tuo sorriso è la mia pace”. Arianna Mihajlovic ha pubblicato anche altre due storie con la nipotina Violante. Nella prima ha scelto di inserire come sottofondo la canzone di Claudio Baglioni “Niente più”. “Tu sei quel respiro che mi toglie ancora il fiato, il solo nome che mi viene come cerco le parole”. Nella seconda, mentre gioca con la nipotina, c’è la canzone di Arisa “Cuore”. “Qui c’è un posto sacro per noi due, si chiama cuore, l’anima armoniosa resta qui per respirare il cielo”.