Valentino Rossi e Yamaha sono uno dei binomi più vincenti della storia della MotoGP, eppure per la casa giapponese l’ultima stagione è stata davvero difficile. Nonostante gli sforzi di uno splendido Quartararo, difatti, alla fine anche il pilota francese aveva dovuto abbandonare il sogno mondiale cedendo al ritorno in rimonta di Pecco Bagnaia.

A raccontare nel dettaglio il momento Yamaha, ci ha pensato proprio il Dottore che è tornato a parlare delle due ruote in una recente intervista. Ecco le sue parole su sviluppo e “periodo storico” della scuderia giapponese:

La Yamaha deve fare di più perchè in questo momento è in grave difficoltà tecnica. Yamaha punta sempre sul bilanciamento della moto cercando di allestire un mezzo abbastanza facile da gestire in curva. Adesso però la distanza rispetto alla Ducati è divenuta importante. Devo dire che la scuderia di Borgo Panigale negli ultimi anni ha messo in difficoltà chiunque e come si vede anche le Case giapponesi sono in grande ritardo.

MotoGP, Valentino Rossi confronta Ducati e Yamaha

Continuando nella sua analisi, Valentino Rossi ha poi sottolineato il grandissimo lavoro svolto da Ducati che negli ultimi anni ha portato davvero ottimi risultati. L’approccio della scuderia di Borgo Panigale ha inevitabilmente aperto un tema sullo sviluppo, anche sotto un profilo economico, che necessariamente andrà considerato da tutte le altre case di MotoGP:

In Ducati hanno un modo di lavorare aggressivo, con tante moto in pista ed i dati di tutti che possono essere analizzati, confrontati e studiati a dovere. Hanno fatto un passo in avanti notevole e ora starà ai produttori giapponesi decidere se e come rispondere, perché il gioco è cambiato: servono più soldi, più persone… Ne avranno voglia?

Infine, un nuovo invito a fare di più per poter competere con la Ducati:

Devono capire che per vincere dovranno fare di più. La Ducati sta raccogliendo i frutti del lavoro di Gigi Dall’Igna e ora penso che sia la moto migliore. Se vogliono tornare lassù devono rispondere concretamente, altrimenti non ci sarà partita.