ČEFERIN BILANCIO 2022 UEFA – Aleksander Čeferin, avvocato e dirigente sportivo sloveno, Presidente della UEFA dal 14 settembre 2016, ha tracciato un bilancio finale di questa stagione: “Il 2022 è stato un altro anno ricco di avvenimenti per la UEFA. Insieme alla comunità calcistica europea, ci siamo impegnati senza sosta per proteggere e promuovere i valori fondamentali del modello sportivo che è alla base del gioco più bello del mondo. Tra questi valori ci sono, innanzitutto, le competizioni aperte basate sul merito sportivo, la solidarietà finanziari tra chi sta in alto e chi in basso nella struttura piramidale del calcio e il riconoscimento del ruolo sempre più grande che questo sport ha nella società“.
Čeferin, bilancio 2022 UEFA: i risultati dicono più donne allo stadio
Čeferin ha spiegato: “Nessun torneo europeo ha trasmesso questi valori più di UEFA Women’s EURO 2022, un vivace festival per le famiglie che ha battuto record su record. Il torneo ha alzato l’asticella del calcio femminile int Ermini di competitività, visibilità e valore, oltre ad accendere l’immaginazione dell’Inghilterra, padrona di casa e del resto d’Europa. In totale, alle partite hanno assistito più tifosi che mai; uno su sei proveniva dall’estero. Il torneo ha anche dimostrato la grande capacità del nostro sport di catalizzare un cambiamento sociale positivo: il 48% dei possessori dei biglietti era di sesso femminile, con il 30% di età inferiore ai 30 anni“.
Il numero uno del calcio europeo ha precisato: “Il reinvestimento dei profitti delle nostre competizioni d’élite ha rettato le basi per la crescita del calcio femminile e maschile. Al nostro Congresso del 2022 a Vienna, abbiamo annunciato l’ampliamento del nostro programma di sviluppo HatTerick, che convoglia i proventi del Campionato Europeo maschile in progetti di tutte e 55 associazioni affiliate. Dal 2024 al 2028, i fondi HatTrick aumenteranno del 21% rafforzando iniziative che porteranno il calcio del nostro continente a crescere sempre di più. Quest’anno, il cuore sociale della UEFA ha battuto a ritmo serrato. Sfruttando la straordinaria popolarità e influenza del calcio, abbiamo sensibilizzato le persone sui diritti umani e sulle questioni ambientali e sociali, contribuito alla lotta al cambiamento climatico, condotto campagne contro la discriminazione, gestito programmi per promuovere la diversità e l’inclusione e promosso uno stile di vita sano per giovani e meno giovani“.
Il n.1 della UEFA ha chiuso così: “Naturalmente, nessuno di questi risultati sarebbe possibile senza le competizioni per club e per nazionali che ispirano la nostra missione, ovvero fungere da importante collegamento tra il calcio professionistico e quello di base. Insieme, dimostrano l’importanza delle competizioni aperte, dove la qualificazione si basa sul merito sportivo e tutti, indipendentemente dall’età o dalle capacità, possono sognare di giocare ai massimi livelli. In conclusione, vorrei estendere i miei ringraziamenti personali a tutti coloro che si sono affiancati alla UEFA per difendere il modello sportivo europeo. Il vostro sostegno ci ispirerà nel 2023, mentre raddoppieremo gli sforzi per garantire un futuro sano e sostenibile al calcio d’Europa“.