Sanatoria criptovalute. Nella Manovra 2023 è presente anche una sanatoria per chi non ha indicato nella dichiarazione dei redditi i propri portafogli in Bitcoin, Ethereum e cripto-attività varie. La regolarizzazione può avvenire con il pagamento di una imposta sostituiva del 3,5% cui si aggiunge un ulteriore 0,5% a titolo di sanzione per ciascun anno.

Sanatoria criptovalute

Per aderire alla regolarizzazione delle cripto valute detenute fino al 31 dicembre 2021 i contribuenti dovranno presentare una domanda di emersione sulla base di un modello ad hoc e delle regole che saranno fissate dall’agenzia delle Entrate nei prossimi mesi. La comunicazione dovrà essere accompagnata dal versamento della sanzione per l’omessa indicazione dei dati nei quadri della dichiarazione. Se poi il contribuente dovesse aver conseguito un reddito dal possesso delle cripto attività emerse, sarà tenuto anche al versamento di un’imposta sostitutiva in misura pari al 3,5% del valore delle cripto-attività detenute al termine di ogni anno o al momento del realizzo.

Cosa sono le criptovalute

Le nuove tecnologie, favorite dai progressi della crittografia – ovvero dell’applicazione di metodi che servono per rendere un messaggio comprensibile/intelligibile solo a persone autorizzate a leggerlo – e dalle evoluzioni della rete internet, stanno determinando un cambiamento radicale nell’economia globale, con particolare riferimento al settore finanziario, sotto il profilo delle modalità di scambio di beni, servizi e ogni attività finanziaria. Tra le più significative applicazioni della tecnologia digitale al settore finanziario spicca la nascita e la diffusione delle “criptovalute” (o “valute virtuali”), la più nota delle quali è il bitcoin.

Il termine si compone di due parole: cripto e valuta. Si tratta quindi di valuta ‘nascosta’, nel senso che è visibile/utilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico.

Inizialmente, sono state create con lo scopo di fornire un metodo di pagamento alternativo per le transazioni online. Tuttavia, non sono ancora molti i business e i consumatori che le utilizzano, e comunque sono attualmente troppo volatili per essere considerate dei metodi di pagamento idonei. In quanto moneta decentralizzata, la criptovaluta è stata sviluppata per essere slegata da qualsiasi supervisione o influenza governativa; l’economia delle criptovalute viene invece controllata da un protocollo internet peer-to-peer.

Le criptovalute hanno molte più somiglianze con le materie prime, come l’oro, rispetto al forex. Infatti:

  • L’andamento delle criptovalute non è legato alla performance dell’economia di un particolare paese
  • I tassi di interesse e le politiche monetarie non hanno un impatto sul valore delle criptovalute
  • Gli investitori preferiscono possedere le criptovalute in attesa che aumentino di valore, per poi convertirle in valute tradizionali