Pensioni di vecchiaia novità ultima ora. La pensione di vecchiaia si raggiunge al compimento dei 67 anni per chi ha versato almeno 20 anni di contributi. In alcuni casi specifici oltre all’età e ai contributi è richiesto di soddisfare anche un terzo requisito, relativo all’importo dell’assegno che si andrà a percepire.

Pensioni di vecchiaia novità ultima ora

Se si escludono le eccezioni, come l’Ape sociale, il canale precoci, l’Opzione donna, Quota 100 e la nuova Quota 103, la via maestra per la pensione dal 2012 in avanti è rappresentata da quanto previsto dalla legge Fornero di fine 2011: dunque, dalla pensione di vecchiaia e dalla cosiddetta pensione anticipata.

Dunque, per quel che riguarda la pensione di vecchiaia non ci sono novità. L’età pensionabile per gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata è a 67 anni cui va abbinato un requisito contributivo di 20 anni. Non si prevede l’applicazione della “finestra” secondo la quale il trattamento previdenziale decorre di regola il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.

Pensioni Quota 103

La Quota 103 consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica, mentre per chi decide di restare al lavoro è stato rifinanziato il bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%.

Il meccanismo di Quota 103, del resto, è semplice: per andare in pensione occorreranno 62 anni di età e 41 di contributi. Si tratta di due requisiti che offrono maggiori opportunità di lasciare il lavoro in anticipo. Rispetto a Quota 102, per cui occorrevano 64 anni di età, si può anticipare la pensione di due anni anagrafici, anche se aumenta la quota contributiva rispetto, per esempio, a Quota 100 (erano 38 gli anni contributivi necessari per l’accesso). 

Il piano del Governo è quello di arrivare entro 3 anni alla Quota 41 per tutti. La misura secca tanto voluta dalla Lega.

Per arrivare dall’attuale Quota 103 alla Quota 41 secca ci vorranno due o tre anni di misure flessibili. E proprio per questo la riforma pensioni del 2024 potrebbe non essere quella definitiva.

Opzione Donna 2023

Opzione donna per ora viene prorogata così come formulata nella prima bozza della Manovra. Negli emendamenti del governo infatti non è contenuta alcuna modifica della misura. Dunque per il 2023 rimane la possibilità dell’anticipo pensionistico con un’età di 60 anni, che può essere ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ma limitatamente a tre categorie specifiche di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi. Il Pd insiste però per tornare alla versione attualmente in vigore, senza vincoli legati ai figli e valida dunque per tutte le donne.