Il Cagliari cambia e dopo l’esonero di Fabio Liverani ha deciso di affidare la propria panchina ad un tenico molto esperto, con l’intento di sovvertire una classifica che al momento li vede lontani dai piazzamenti utili a tornare in Serie A. È Claudio Ranieri il nuovo allenaotore rossoblu. Nuovo per modo di dire visto che si tratta di un ritorno. Aspetto, questo, che lo stesso Ranieri ha sottolineato in quelle che sono state le sue prime parole da cagliaritano. Eccole:

Torno a Cagliari: l’ho sempre saputo, lo dichiarai pure allora, al momento della mia partenza. Cagliari mi fece capire che forse avrei potuto farcela nel mio lavoro, avevo trovato tutti gli elementi che in quei tre anni mi hanno aiutato: tifosi, giocatori, dirigenti, eravamo un tutt’uno. In questi giorni mi avete aiutato a prendere questa decisione, non facile per vari motivi. Ci legano stima e amore reciproco, tanti bei ricordi. Ho così ricevuto un aiuto discreto ma che ho sentito, vi conosco… Per questo vengo con immutato entusiasmo, amore e passione, ma io da solo non basto, sarà necessario l’aiuto della Società che mi ha voluto fortemente, sarà necessario il lavoro che chiederò ai miei nuovi ragazzi, saranno necessari i nostri tifosi, soprattutto loro, per spingere il nostro Cagliari ai risultati che tutti noi speriamo fortemente. Sono sicuro che ci ritroveremo tutti insieme a spingere la squadra, tutti nella stessa direzione, perché è solo questo quello che desideriamo. A presto, FORTZA CASTEDDU.

Ranieri al Cagliari, un suggestivo ritorno

Claudio Ranieri, nato a Roma nel 1951, è attualmente uno degli allenatori più esperti in circolazione. Una carriera lunghissima la sua che ha avuto – dopo esperienze minori al Vigor Lamezia ed al Campania Puteolana – proprio al Cagliari. Ha allenato il club sardo dal 1998 al 1991 rendendosi artefice di un percorso a dir poco entusiasmante: al primo anno ha vinto ha Coppa Italia di serie C e nei due successivi ha inanellato una doppia qualificazione lasciando così il club, agli inizi degli anni novanta, in Serie A. È il trampolino di lancio per una carriera superlativa: l’anno dopo è già protagonista a Napoli dove ottiene la qualificazione in Coppa Uefa al primo colpo. Poi la Fiorentina che riporta in Serie A e poi alla vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana.

Gli ottimi risultati gli valgono una serie di esperienze all’estero: Valencia, Atletico Madrid, Chelsea e di nuovo Valencia. Con i Colchoneros non va benissimo – esonerato dopo 8 mesi – meglio a Valencia dove vince una coppa del Re. In Premier il suo rimane un percorso in chiaroscuro per via della semifinale di Champions League persa nel 2022 ed il secondo posto in classifica: la nuova proprietà guidata ha Abrahmovic lo esonera per ingaggiare José Mourinho. Torna in Italia dove allena prima il Parma, poi la Juventus appena tornata dalla Serie B, poi la sua Roma ed infine l’Inter.

Di nuovo l’estero. Monaco e Nazionale Greca prima dell’esperienza più prestigiosa della sua vita calcistica: il Leicester, dove vince la storica Premier League della stagione 2015-2016. Nantes, Fulham, di nuovo Roma da traghettatore – la squadra per cui, non l’ha mai nascosto, fa il tifo – due salvezze con la Sampdoria ed il Watford. Ed eccoci di nuovo a Cagliari: dove tutto ebbe inizio.