“Pensavo di essere il numero uno e mi sono fregato da solo. Ma ho imparato la lezione”. Marko Arnautovic, attaccante austriaco del Bologna, si racconta a cuore aperto a Sport Week magazine della Gazzetta dello Sport. Un ex bad boy che da qualche anno è cambiato grazie alla famiglia: “Oggi sono un padre, un marito. Un uomo più maturo, sereno, tranquillo. Completamente diverso da com’ero dieci o dodici anni fa. Ho due figlie e quindi grosse responsabilità. In campo rimango aggressivo ma sono diverso. Prima, la sera volevo sempre uscire, facevo cazzate, combinavo casini. Adesso sono sempre a casa”, le sue parole. Arnautovic ha poi aggiunto: “Il ragazzo di qualche anno fa viene fuori in campo, dove rimango aggressivo. Se ho rimpianti? Sì, rimpiango la disciplina che non ho avuto, nonostante tutti abbiano provato a darmela”.
Arnautovic: “Credevo di essere il migliore”
Arnautovic, nella rosa dell’Inter del Triplete, ricorda la sua esperienza in nerazurro e in generale i suoi primi anni di carriera. “Da giovane pensano che solo mio padre e mia madre potevano dirmi cosa fare. Se un allenatore mi rimproverava, se mi urlava addirittura, rispondevo: tu non sei mio padre. Ora capisco che il calcio è il mio lavoro, mi pagano bene per farlo, quindi ho il dovere di ascoltare il mio allenatore, il direttore sportivo, il presidente”. L’attaccante del Bologna non nasconde di aver avuto dei rapporti tesi nello spogliatio: “Anche i compagni: se sbaglio qualcosa e non vedo l’errore,ma loro sì e me lo fanno notare, de vo accettarlo e non attaccarli come facevo: “Oh, ma chi sei, che ca**o vuoi?”. Una volta c’era solo Marko Arnautovic. Pensavo a me stesso e non agli altri. Anche all’Inter,non potevi parlare con me: credevo di essere il migliore, il numero uno. Ho sbagliato, completamente. E questo mi ha fregato. Me lo dicono tutti: la tua carriera poteva essere migliore. È vero, se dieci anni fa fossi stato quello che sono oggi”.
Arnautovic: “Che folle Balotelli, quante ne ho fatte con lui…”
Arnautovic che ai tempi dell’Inter aveva un forte legame con un altro giovane dal grande talento, Mario Balotelli. “Ha detto che sono il più folle che ha mai conosciuto? È il contrario. Facevamo scherzi e dispetti ai compagni tutti i giorni. Come i bambini, veramente. Lui di più. Sfrecciava in via Montenapoleone col macchinone per farsi vedere. Lui davanti, io dietro. E i ragazzi e le ragazze, quando lo vedevano per strada: “Uuuuuhhh,Mario, Mario!”Anche lui pensava di essere il più forte di tutti. Pure lui È cambiato. Ci sentiamo spesso”. Arnautovic racconta il rapporto particolare avuto con Mourinho, suo allenatore ai tempi dell’Inter: “José mi ha aiutato tanto, ma per sei mesi gli ho ripetuto che non essendo mio padre non poteva darmi ordini. Mi voleva quando ero al West Ham. Mi chiese: “Quanto costi?”: E io: “Ah, mi vuoi ancora?”. Ma il suo Manchester United aveva già comprato Pogba e non aveva abbastanza soldi per me”. Per chiudere, pensiero su Ibrahimovic: “E’ stato un paragone impossibile. Mi ha fatto felice all’inizio, ma, ragazzi, Ibra è Ibra. Io non sono al suo livello. Mi tolgo il cappello davanti alla sua carriera. Per me è un amico, un fratello, perché anche la sua vita all’inizio non è stata facile”.