Voucher 2023 come funzionano. Il disegno di legge di Bilancio ha nel suo programma molti interventi che a partire dal 1° gennaio 2023, disciplineranno le nuove regole del lavoro occasionale accessorio, gestito dai voucher PrestO.
Voucher 2023 come funzionano
Voucher 2023 come funzionano. Il limite di utilizzo dei buoni lavoro da parte dei datori di lavoro aumenta da 5.000 a 10.000 euro. Resta, invece, fermo a 5.000 euro il compenso massimo che può essere percepito da ciascun prestatore nel corso dell’anno civile. I nuovi voucher si applicano anche alle aziende agricole, alberghiere, alle strutture ricettive operanti nel settore turistico e alle attività di discoteche, sale da ballo night-club e simili (codici ATECO 93.29.1);
Oltre a queste, le novità principali riguardano il divieto del ricorso ai voucher da parte di utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze più di 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato e l’utilizzo degli stessi nell’ambito delle attività agricole di carattere stagionale di durata non superiore a 45 giornate annue per singolo lavoratore. Resta invariata invece la misura prevista per le aziende alberghiere e strutture ricettizie che operano nel settore del turismo, per le attività lavorative rese dai soggetti di cui al comma 8 (pensionati, studenti con meno di 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito), elevando il limite della forza lavoro fino a otto lavoratori.
Voucher 2023, le sanzioni
La normativa che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2023 prevede tra le prime sanzioni che il rapporto di lavoro occasionale si trasformi in un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato qualora dovessero superarsi i limiti complessivi per ciascuna prestazione resa da un singolo prestatore in favore di un singolo utilizzatore. Lo stesso avviene qualora sia in corso o cessato da meno di 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato o di co.co.co., anche in questo caso dovrà avvenire una conversione ab origine del rapporto in lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato.
Inoltre, a fronte di una mancata o tardiva comunicazione preventiva o priva degli elementi richiesti o con elementi non corrispondenti a quanto accertato e/o dell’attivazione da parte di datori di lavoro con più di 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.500 euro per ogni prestazione lavorativa giornaliera per cui viene accertata la violazione. Sanzione ridotta pari a 833,33 euro per ogni giornata non comunicata, indipendentemente dal numero di lavoratori utilizzati nella giornata.
Infine, per una revoca della comunicazione della prestazione a fronte di una prestazione effettivamente resa, sussiste una maxi sanzione per lavoro nero.
Fai – Cisl: diritti garantiti ma restano dubbi
E’ positivo che ai lavoratori occasionali siano riconosciuti diritti ma restano perplessità sulle modalità operative di funzionamento dei voucher. Così il segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota commenta l’approvazione alla Camera della Legge di bilancio.
“Riteniamo positivo – sottolinea il sindacalista – che anche ai lavoratori occasionali con voucher siano estesi il trattamento economico previsto dalla contrattazione collettiva nazionale e provinciale e la garanzia delle tutele previdenziali e di welfare, riconoscendo l’utilità dei contributi ai fini previdenziali, assistenziali e per la disoccupazione agricola – aggiunge il leader della Federazione agroalimentare della Cisl – mentre rimangono perplessità sulle modalità operative di funzionamento di questi strumenti, rispetto al quale attendiamo chiarimenti”.
“Ancora una volta – conclude Rota – si è dimostrata fondamentale l’azione della nostra Federazione nel voler interloquire con Governo e Parlamento per migliorare la manovra, garantire i diritti e scongiurare scelte scellerate senza aderire a mobilitazioni premature di carattere ideologico, a maggior ragione torniamo a chiedere un tavolo tecnico sul mercato del lavoro agricolo per monitorare gli strumenti e apportare ulteriori miglioramenti per i lavoratori e la qualità del lavoro”.