Secondo le ultime indiscrezioni sul caso, i corpi dei due ragazzi italiani uccisi a Londra sarebbero stati trovati grazie al padre del presunto killer, ora in stato di fermo. Si tratterebbe del coinquilino del giovane, un 21enne con problemi psichici che, per motivi ancora da accertare, lo scorso mercoledì, 21 dicembre, avrebbe deciso di scagliarsi contro la coppia a colpi di martello.

Ragazzi italiani uccisi a Londra: gli ultimi aggiornamenti sul caso

È finita in tragedia, a pochi giorni da Natale, la storia d’amore tra Nino Calabrò e Francesca Di Dio, i due giovani siciliani – lui di Barcellona Pozzo di Gotto e lei di Montagnareale – trovati morti in Inghilterra, all’interno di una casa di Thornaby-on-Tees, cittadina nella contea dello Yorkshire, che Nino condivideva con il presunto assassino. Erano fidanzati dal 2019, come avevano annunciato loro stessi sui social: su Facebook, il 27 settembre di due anni fa, il ragazzo aveva condiviso una foto di entrambi e l’icona di un anello a sottolineare l’unione; poi, un lavoro in un ristorante e la partenza per l’Inghilterra, dove lei ora lo aveva raggiunto, come aveva già fatto in passato, per trascorrere insieme le festivitità.

Cosa sia accaduto mercoledì scorso resta un giallo e le autorità locali sono al lavoro per ricostruire non solo le dinamiche dell’omicidio, ma anche il movente: quel che è certo, è che una doppia riunione familiare si è trasformata in tragedia. Sembra infatti che anche il coinquilino di Nino, un 21enne italiano, avesse ricevuto una visita per Natale: quella del padre, arrivato da Palermo per fare compagnia al figlio. Sarebbe stato l’uomo, secondo le ultime notizie, a rinvenire i corpi dei due giovani, assassinati dal figlio a colpi di martello. La sera prima del delitto i quattro si erano incontrati e avevano trascorso una serata insieme; poche ore dopo, la strage.

Come riporta l’Ansa, il giorno successivo, lo stesso genitore del 21enne, non riuscendo a contattare il figlio, avrebbe infatti deciso di andare a cercarlo direttamente nella casa che condivideva con Nino e, una volta giunto sul posto, avrebbe fatto l’atroce scoperta. Sarebbe stato lui, quindi, ad avvisare le forze dell’ordine e non, come si era pensato inizialmente, alcuni vicini di casa: il palermitano, terrorizzato e non avendo contatti nel Regno Unito, avrebbe chiamato un amico poliziotto della Questura di Milano, che avrebbe poi allertato i colleghi della divisione Interpol del Servizio Cooperazione internazionale di Polizia, che a loro volta avrebbero dato l’allarme alla polizia inglese, precipitatasi sulla scena del crimine.

Il primo e unico sospettato dell’omicidio sarebbe, al momento, il coinquilino di Nino che, forse dopo una lite, avrebbe deciso di assassinare la coppia con un martello. Il giovane è stato fermato e si trova ora in stato di fermo, in custodia cautelare, con l’accusa di omicidio. Lo hanno fatto sapere le autorità locali, che hanno però lanciato anche un appello a “chiunque si sia trovato a passare davanti all’abitazione tra le 10 e le 11 di mercoledì”. La casa, intanto, risulta ancora transennata dagli agenti e sono state a decine le persone giunte sul posto per depositare mazzi di fiori in ricordo delle due giovani vittime. Sconvolti i residenti dell’area. “Quanto successo è davvero terribile”, avrebbe detto una donna inglese, aggiungendo: “Nessuno in strada li conosceva, ma non davano fastidio a nessuno”.