Capitol Hill. “Nessuno degli eventi sarebbe accaduto senza di lui, senza Trump”. È la conclusione finale della commissione del Congresso degli Stati Uniti che ha indagato sull’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill. Un rapporto di 845 pagine, basato su più di mille testimonianze, documenti, udienze pubbliche e un anno e mezzo di indagini.

Capitol Hill: il rapporto punta il dito contro l’ex presidente

Un rapporto che punta il dito contro l’ex presidente: non solo gli attribuisce la colpa dell’insurrezione, ma ne raccomanda l’esclusione da eventuali cariche pubbliche in futuro. Secondo Benny Tomson, presidente della commissione a guida democratica, “Donald Trump ha acceso il fuoco della rivolta per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali”.

I fatti del 6 gennaio 2021

È una delle pagine più buie della storia americana. E’ il 6 gennaio 2021, mentre il congresso è riunito per ratificare la vittoria del presidente eletto Joe Biden, migliaia di estremisti assaltano il palazzo del Congresso. Poche ore prima Trump li aveva incitati a “combattere contro il furto delle elezioni”. Le immagini fanno il giro del mondo: mostrano uomini mascherati, armati di bandiere e non solo, che scalano muri, devastano uffici, costringono i politici riuniti nell’aula a nascondersi e a indossare maschere anti gas. Interviene la Guardia Nazionale, così le forze dell’ordine riprendono il controllo del palazzo e i lavori della Camera possono riprendere. Solo 24 ore dopo, Donald Trump accetterà la sconfitta. Quel giorno moriranno cinque persone, uccise negli scontri e -forse- uno dei simboli della democrazia americana.