Netflix blocca gli account condivisi. Dati alla mano, almeno 100 milioni di persone si collegano illegalmente sulla piattaforma utilizzando password in prestito, condividendo quindi il pagamento del servizio. Tante, troppe a sentire Ted Sarandos, uno degli amministratori delegati dell’azienda. E questo, prima di tutto, comporta minori entrate: da qui il giro di vite col blocco alla condivisione degli account con altre persone. Dopo dieci anni di successo Netflix ha cominciato a perdere abbonati e il CEO Reed Hastings ha deciso di mettere un punto sulla questione. A partire dal 2023, dunque, ogni account sarà personale, e se si vuole condividere bisognerà pagare. E questo, secondo un report del Wall Street Journal, potrebbe accadere già nei primi mesi dell’anno.
Netflix blocca gli account condivisi: come e quando potrebbe entrare in vigore la nuova policy
I dettagli sono ancora in fase di definizione, ma al momento la strada che si pensa possa essere imboccata dall’azienda è quella di rafforzare i controlli sugli indirizzi IP, sugli identificativi di ciascun device e sulle attività di ogni account. Tutto questo, secondo le indiscrezioni, già a partire dai primi mesi del 2023. L’operazione in ogni caso renderebbe tutto più difficile. Uno dei grandi punti di forza di Netflix in questi dieci anni è stata l’immediatezza, un solo click per accedere a migliaia di contenuti, serie, film, documentari. Ora il sistema di accesso più complesso potrebbe non solo spingere gli account condivisi ad abbandonare la piattaforma a fronte di qualcosa che prima era gratis e ora costa, ma anche disincentivare i profili principali, dal momento che sul web l’offerta di piattaforme concorrenti non manca di certo. E non sarà l’unico problema: non è ancora chiaro, infatti, come Netflix gestirà la possibilità di avere un account condiviso a pagamento. Di per sé la regola vuole che l’utente sia parte del nucleo familiare dell’account principale. Ma rimangono dubbi se la persona in questione debba convivere o meno nello stesso posto per poter godere del servizio. Sarandos, ovviamente, si è detto cosciente del fatto che la nuova regola non verrà apprezzata dai consumatori. Realizzare una completa revisione dei sistemi di accesso non sarà semplice. Perché la condivisione della password è tuttora uno dei principi più utilizzati di Netflix, come per i pacchetti-famiglia (222 milioni di famiglie paganti che condividono la password con altri 100 milioni di account), in cui un abbonamento vale per genitori e figli, o alle persone che si collegano diverse volte sulla tv di casa, sul pc, sullo smartphone, sul tablet. La piattaforma, del resto, ha già testato la condivisione a pagamento in alcuni paesi dell’America Latina. Funziona così: per aggiungere un profilo è necessario pagare 3 dollari e il proprietario dell’account principale deve fornire un codice di verifica. Una strategia simile probabilmente verrà applicata a breve negli Stati Uniti, non è ancora chiaro l’importo da pagare, ma l’account condiviso potrebbe costare un po’ meno rispetto ai 6,99 dollari richiesti per i profili senza pubblicità.
Le minori entrate e le prospettive per la piattaforma
Secondo gli analisti, la modifica nel solo mercato nordamericano potrebbe generare entrate aggiuntive fino a 721 milioni di dollari all’anno. Nel 2021, il fatturato globale di Netflix è stato di 29,7 miliardi di dollari. Sarandos ha detto anche che oggi ci sono persone che si godono Netflix letteralmente gratis, riferendosi probabilmente al costo contenuto pagato per la condivisione illegale dell’account. mancano solo i dettagli, la decisione ormai è presa. La speranza è che, impedendo la condivisione degli account, aumentino i nuovi abbonamenti. Il rischio è che diminuiscano le visualizzazioni di chi decida di farne a meno per non spendere troppo.