Mentre si gioca la maxi partita della manovra di bilancio su cui aleggia lo spettro dell’esercizio provvisorio, scongiurabile con l’approvazione della manovra entro il 31 dicembre, il governo gioca una serie di partite più piccole. Tra queste c’è quella legata al Mes su cui le opposizioni si stanno sbizzarrendo: Pd e Terzo Polo sono per l’approvazione, il Movimento 5 Stelle no ma fa leva sulle contraddizioni di Giorgia Meloni che seppur contraria vuole parlamentarizzare la questione. La Premier, checché se ne dica, sembra piuttosto ancorata all’idea che aveva già quando argomentava sul Mes dai banchi dell’opposizione: uno strumento da non adottare. Lo ha ribadito ieri sera, senza troppi giri di parole, in un’intervista a Porta a Porta. Le sue parole:

Finché io conto qualcosa, posso firmare col sangue che non firmeremo il Mes. La riforma non è il grande tema, se restiamo gli unici a non approvarla blocchiamo gli altri paesi.

Giorgia Meloni sul Mes: rendiamolo utile

Il Presidente del Consiglio non ha comunque negato l’indirizzo esplicato dal Ministro dell’Economia Giorgetti, ossia portare l’argomento all’interno della dialettica parlamentare:

Ne parlerà eventualmente il parlamento.

Poi, nel merito, aggiunge:

Se restiamo gli unici a non approvarla blocchiamo gli altri paesi. Il vero tema è che nessuno lo usa il Mes. Mi chiedo perché teniamo soldi in un fondo cui non accede nessuno? Sono due ragioni che lo rendono non utilizzabile: le condizionalità sono troppo stringenti, il mes è creditore privilegiato perché in caso di difficoltà è il primo a cui li dobbiamo restituire e diventa poco vantaggioso.

Infine:

Il Mes, cos’è com’è, mi pare poco utile. Il direttore del Mes si è detto aperto alla posizione dell’Italia: vorrei parlare con lui per capire se c’è modo di prendere un fondo al quale nessuno parteciperà (di certo non l’Italia) e renderlo un fondo utile con minori condizionalità, con priorità diverse, una cosa che non ti metta un cappio al collo.

Che cos’è il Mes

Il Meccanismo Europeo di Stabilità (meglio noto come Mes) è uno strumento intergovernativo dei paesi che condividono l’euro come moneta e che serve ad aiutare loro nel momento in cui, per qualsiasi motivo, si trovano in difficoltà economica. Immaginiamo un grande salvadanaio dove tutti mettono una quota e dove, chiunque, può attingere nel momento in cui si trovi ad affrontare una situazione particolarmente critica. È una sorta di fondo comune, un oggetto emblema del comunitarismo a cui si ispira l’Europa quale istituzione. Un prestatore di denaro a cui ricorrere in extrema ratio.