Importante blitz dei Nas, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, con il supporto del Ministero della Salute, che ha posto sotto sequestro oltre dieci tonnellate di panettone, pandoro e pesce, comminando multe per l’importo complessivo di 365mila euro.

Come spesso accade, le festività natalizie si rivelano occasioni ghiotte per vendere giocattoli e cibo di dubbia provenienza e qualità: anche quest’anno, sono state accertate oltre 530 violazioni nel periodo circoscritto al 25 dicembre. Nello specifico, sono 1.775 i panettoni (o pandori) posti sotto sequestro dalle autorità.

Nas attivi a Natale: panettone, pandoro e pesce i cibi più a rischio

Il 26% degli esercizi commerciali controllati dai Nas e dai Carabinieri per la Tutela della Salute ha dunque presentato irregolarità o illeciti, lungo l’intera filiera di produzione, distribuzione e vendita al dettaglio (sia artigianale che industriale) del panettone e del pandoro.

Ancora una volta instancabile l’operato delle autorità per consentire agli italiani di gustarsi del buon cibo sulle tavole addobbate a festa, in questo caso con un fine pasto sinonimo di garanzia. Scoperti brogli nell’autenticazione della materia prima, venduta come artigianale e invece riconfezionata in un secondo momento. 37 i gestori sanzionati per frode in commercio oppure per contraffazione e mancata indicazione della provenienza dei prodotti venduti. Altre 230 sanzioni hanno riguardato carenze in materia di igiene dei luoghi di lavoro dove veniva trattato il cibo (perlopiù laboratori di pasticceria), con l’emissione di 16 provvedimenti di sospensione o chiusura dell’attività per mancata sicurezza alimentare. Il caso più “tristemente emblematico” a Napoli, dove sono stati trovati blatte, scarafaggi, ragni e persino un topo morto. Scene analoghe sono state purtroppo assistite anche in un esercizio di Pisa.

Come detto, il blitz ha portato alla luce anche irregolarità riguardanti il mercato ittico per ragioni analoghe. Sequestrate oltre due tonnellate di pesce di dubbia provenienza, sia all’ingrosso che al dettaglio, con l’emissione di 7 provvedimenti di chiusura sospensiva dell’attività.