L’adattamento cinematografico di Death Stranding per il creatore Hideo Kojima sarà diverso e non “il solito blockbuster”
Death Stranding, Hideo Kojima spiega di non essere interessato ai soldi e di volere un film che non sia “il solito blockbuster”
Hideo Kojima, creatore del popolare videogame Death Stranding, dimostra di avere le idee molto chiare su quale strada far prendere alla trasposizione cinematografica recentemente annunciata.
Chi conosce il lavoro del celebre game designer, sa bene che da lui non ci si può mai aspettare nulla di convenzionale e, a quanto pare, lo stesso discorso varrà per la versione cinematografica di Death Stranding la quale non avrà nulla a che vedere con i tradizionali adattamenti da videogiochi di successo. Kojima sembra puntare, infatti, a un’esperienza completamente nuova, che non vada a sovrapporsi a quella del gioco, come emerge in una recente intervista con IGN.
“Ho avuto molte videochiamate con gente di Hollywood dall’inizio dell’anno, e non solo per parlare di Death Stranding. Sono state fatte molte offerte ma, fin dall’inizio, la mia intenzione è sempre stata quella di non fare il solito blockbuster e Alex Lebovici degli Hammerstone Studios condivideva la mia idea. Le proposte che erano arrivate riguardavano grandi film con attori famosi ed esplosioni appariscenti, ma a cosa possono servire le esplosioni in una storia come quella di Death Stranding? Non sono interessato a fare soldi. Il mio obiettivo con questo film prevedeva un approccio più vicino al film d’essai e l’unica persona che mi ha fatto una proposta del genere è stata Alex Lebovici”.
Death Stranding, la trama del film farà “evolvere il mondo del videogioco”
Di conseguenza, sembra scontato che la pellicola non sarà una trasposizione diretta della trama del videogioco. Kojima ritiene, infatti, che tra i due media sia necessario mantenere una distanza espressiva e narrativa molto marcata, creando un prodotto che faccia riferimento al mondo di Death Stranding ma che, al tempo stesso, sia in grado di portarlo in direzioni completamente nuove.
“Gli adattamenti cinematografici dei videogiochi sono stati, in molti casi, dei fallimenti. Questo ha portato alla realizzazione di film rivolti esclusivamente ai giocatori, e questo è il motivo per cui hanno lo stesso aspetto dei videogiochi. Non voglio che il film di Death Stranding faccia questa fine. Il mio approccio va nella direzione di cambiare ed evolvere il mondo di Death Stranding in modo che possa ben adattarsi alla trasposizione cinematografica. I giochi sono giochi, non c’è alcun bisogno di trasformarli in film. Stiamo prendendo una direzione totalmente nuova e che nessuno ha mai preso quando si è trattato di adattare un videogioco per il cinema. Credo che risponda al mio bisogno di fare qualcosa che sia di ispirazione per le persone che lo guarderanno, per diventare a loro volta dei creativi tra dieci o venti anni”.
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