Il Natale in Norvegia ha una tradizione decisamente diversa rispetto a quella nostrana. Dalla data di celebrazione fino alle pietanze che si mangiano per celebrare le festività, il mondo nordico sa sempre stupire per quelle che sono le celebrazioni ed i personaggi che interpretano il periodo natalizio.

Natale in Norvegia, la tradizione

Già la motivazione ha tutto un’altra storia. Se per noi il Natale rappresenta la nascità di Gesù, a livello religioso, per i norvegesi, invece, rappresenta la luce. In questo periodo, infatti, non può mancare un fuoco acceso (o una luce al giorno d’oggi) in ogni angolo delle città e delle case. Ma cambia anche il giorno della celebrazione, che si svolge il 13 dicembre, ossia quando cade Santa Lucia, con i norvegesi che iniziano a decorare le loro case con cesti intrecciati, ghirlande di stelle e statuette di Elfi a base di pigne o di noci.

Esattamente come in ogni tradizione nordica, il tutto si basa sui buoni presagi, con contenitori pieni di riso che hanno al loro interno una mandorla. Ovviamente, però, la mandorla non si trova in tutti i contenitori, ma solamente in uno e chi la troverà sarà fortunato per tutto l’anno successivo.

Il cibo, ovviamente, è molto diverso dal nostro, con i pasti che sono a base di salmone e merluzzo, vista l’abbondanza di queste due tipologie di pesce, con la birra tipica e l’immancabile akevitt, uno speciale cocktail aromatizzato al grano e patate. Una volta terminata la cena viene acceso l’albero di Natale e tutti i bambini aspettano con ansia l’arrivo di Julenisse, un elfo che, per l’occasione, si trasforma in Papà Noel, ossia Babbo Natale, portando doni a tutti coloro che si sono comportati bene.