La cronaca estera restituisce un secondo caso di omicidio legato a una giovane coppia di amici italiani, questa volta in Germania. Nella cittadina di Albstadt, sobborgo alla periferia di Stoccarda, sono morti Christian Zoda, 23 anni di origini siciliane, e Sandra Quarta, 20 anni originaria della Puglia ma con doppia cittadinanza italo-tedesca. Le autorità locali hanno arrestato Michele Quarta, 52 anni e presunto zio della ragazza, quale duplice omicida.
All’interno della sua abitazione è stata infatti rinvenuta la pistola che sarebbe stata usata per assassinare prima la 20enne e poi il giovane. Il corpo di lei era stato sotterrato in giardino (sebbene non sia chiaro quando), mentre il 23enne è stato freddato fuori dalla pizzeria del padre in cui lavorava. Il referto autoptico eseguito ieri parla chiaramente di colpi d’arma da fuoco come causa del decesso.
Omicidio coppia amici Germania, la ricostruzione dei fatti
Dall’Inghilterra (e precisamente dallo Yorkshire) alla Germania, due casi di omicidio all’estero che vedono coinvolti quattro giovani ragazzi italiani: nel caso accaduto nei sobborghi di Stoccarda, pare che le vittime si fossero conosciute proprio ad Albstadt, la cittadina teatro dell’accaduto, e fossero diventati molto amici. Sulla ragazza non si hanno grandissime notizie, mentre sul 23enne Christian Zoda è noto che si fosse trasferito nel Baden Wurttemberg all’età di 12 anni dopo la separazione dei genitori, con il padre che avrebbe cambiato vita aprendo un’attività in Germania.
Sul caso ci sono poche indicazioni temporali, anche perché il sospettato al momento non ha collaborato con gli inquirenti sebbene non abbia posto resistenza all’arresto. Il 23enne aveva diffuso in post su Facebook lo scorso 20 dicembre, in cui diramava un vero e proprio avviso di ricerca di Sandra Quarta, che “avrebbe dimenticato borsa, scarpe, giacca, occhiali, e cellulare a casa, senza mettersi in contatto con qualcuno e assentandosi dal lavoro senza avvisare nessuno”. Da quel momento le forze dell’ordine si erano messe alla ricerca della ragazza con le unità cinofile in tutto il distretto di Ebingen, ricerche che però non avevano dato alcun esito.
Pare invece molto probabile la ricostruzione sul conto del giovane messinese, freddato da diversi colpi di pistola all’ora di pranzo di mercoledì 21 dicembre e deceduto successivamente in ospedale. Molto rapide le ricerche della polizia di Tubinga, che ha rintracciato l’uomo nella sua casa (dove plausibilmente viveva con la nipote) e ha rinvenuto la pistola. Di fatto, è stato possibile collegare l’omicidio di Zoda con la scomparsa della ragazza proprio dal legame parentale, prima di accertare che anche la giovane era divenuta vittima. Sull’inchiesta lavorano 30 poliziotti che stanno cercando di chiarire il movente dei delitti, in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo.
Commosso il ricordo della cugina di Zoda, la quale ha dichiarato che Christian non tornava in Italia dal 2018 e che con Sandra c’era un rapporto affettivo molto forte. Lo ha descritto come “un giovane perbene e un instancabile lavoratore“, chiedendo che sia assicurata giustizia. “Siamo tutti sotto choc quando eventi del genere accadono all’interno della nostra comunità, ad Albstadt” ha dichiarato il sindaco Klaus Konzelmann, il quale ha poi rivolto un messaggio di condoglianze alle famiglie delle vittime.