Tragico incidente alla palestra rocciosa di Podenzoi sulle Dolomiti, dove ha perso la vita un uomo di 44 anni. La vittima è Sergio Casagrande residente a Roe di Sedico ma originario di Gioz in provincia di Belluno.
L’allarme è partito da un conoscente cui Casagrande aveva detto di andare ad arrampicare in autosicura sulle rocce della falesia. Non vedendolo rientrare e visto che anche le chiamate e i messaggi al suo cellulare rimanevano senza risposta, l’uomo si è preoccupato e ha chiamato il Soccorso alpino di Longarone e i Carabinieri.
La Centrale del Suem 118 di Pieve di Cadore è stata così allertata attorno alle 18.20 di ieri e subito è stata attivata una squadra del Soccorso alpino di Longarone che ha raggiunto la palestra di roccia e ha innanzitutto individuato la sua auto ancora ferma nel parcheggio della zona.
Pochi minuti dopo aver iniziato le ricerche purtroppo però i soccorritori hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’uomo nel settore Acque a metà falesia e ormai non c’era più nulla da fare, troppo devastanti i traumi riportati nella caduta a cui pare che nessuno abbia assistito.
Per motivi ancora da accertare, il 44enne sarebbe precipitato perdendo la vita e non sono ancora chiari i motivi che hanno provocato il volo mortale, forse un appiglio che ha ceduto o una disattenzione da parte dell’uomo. Ad intervenire sul posto per i rilievi del caso anche i Carabinieri della zona che indagano sull’incidente.
Dopo aver ottenuto il via libera alla rimozione della salma dal magistrato di turno, i soccorritori del soccorso alpino di Longarone l’hanno composta sulla barella e calata sul sentiero per un centinaio di metri fino alla strada sottostante per essere poi affidata al personale del carro funebre.
Incidente Podenzoi: il profilo della vittima
Sergio Casagrande aveva una grande passione per la montagna e nel tempo libero amava trascorrere lunghe ore in parete. Una delle passioni principali di Casagrande, però, era proprio la montagna e l’arrampicata in particolare e le sue uscite, anche solamente di allenamento in falesia o palestra di roccia e senza compagnia, erano frequenti.
Anche per questo motivo andranno accertate le cause della caduta che gli è stata fatale e che non dovrebbe accadere in un ambiente che dovrebbe essere piuttosto sicuro come la falesia di Podenzoi.
Casagrande era uno sportivo e si cimentava anche nella corsa, aveva partecipato anche alla 24 Ore di San Martino con la squadra di Bolzano Bellunese e nella corsa in montagna e sicuramente era un esperto che sapeva bene come muoversi in parete. Una passione però che gli è stata fatale.
“Non lo conoscevo di persona, spiega il sindaco di Sedico Stefano Deon, so che ci sono alcune famiglie con quel cognome, ai parenti di Sergio esprimo le mie condoglianze e quelle dell’intera comunità di Sedico”.
Casagrande lavorava in Luxottica nella gestione e nel coordinamento dei dati dell’azienda, ma era anche un appassionato di fotografia, soprattutto nell’ambito dell’architettura, passione che condivideva con la moglie Anna, che è architetto. La coppia ha due bambini di 8 e 5 anni.
Il luogo dell’incidente
La falesia di Podenzoi, dove è avvenuto l’incidente di ieri si sviluppa sotto l’omonima frazione ed è ben visibile già da Longarone, l’esposizione a est ne consente la frequentazione la mattina nelle mezze stagioni e anche durante i pomeriggi estivi.
La roccia nera e i nomi di alcuni settori (Delle Acque) sono indice della caratteristica a bagnarsi, l’arrampicata tecnica su muri verticali e tacche è abbastanza severa e impegnativa. La Falesia è composta prevalentemente da vie di bassa difficoltà, ottime per prendere confidenza con questo sport, purtroppo la bassa frequentazione fa sì che la roccia sia spesso ricoperta dalla classica “polverina” che la rende più complicata da scalare.