Giorno triste per lo sport e per il ciclismo, il giorno dei funerali di Davide Rebellin e dell’ultimo saluto all’ex campione vicentino. Il Duomo di Lonigo, in quel di Vicenza, è stato il luogo dell’ultimo saluto al 51enne morto il 30 novembre scorso a Montebello, travolto da un autocarro mentre si stava semplicemente allenando in sella alla sua bicicletta. Un giorno tremendo per una notizia che stravolse l’animo degli appassionati di ciclismo e di sport.
La bara era coperta da un cuscino di fiori bianchi e seguita lentamente dalla mamma, la moglie e i fratelli. L’ingresso in una chiesa già affollata ancor prima dell’inizio delle onoranze funebri, simbolo dell’unione e della vicinanza che lo stesso ciclista aveva dato in vita. I funerali di Rebellin sono stati l’occasione per unirsi tra essere umani, in particolare tra campioni del mondo del ciclismo nonché ex compagni di gruppo. Tra questi, in particolare, citiamo Bugno, Simoni, Chiappucci con il ricordo dell’amico e del campione.
Funerali Rebellin, la rabbia di Simoni
La morte di Davide Rebellin ha risollevato il tema della sicurezza stradale, in particolare per quanto riguarda i ciclisti e le persone che si allenano in strada. Il tema è stato sollevato anche dall’ex ciclista Gilberto Simoni presente proprio al funerale del collega Davide Rebellin. Un grido di rabbia si è alzato in cielo, quel “Fermate questa strage sulle strade” che, in un modo o nell’altro, diventa un appello che coinvolge tutti a una maggiore sensibilità alla guida. Anche perché, conclusosi i funerali di Rebellin, si cercherà in futuro di cambiare ottica sui rapporti tra automobilisti, conducenti e persone che scelgono la strada semplicemente per allenarsi.