Capodanno nel mondo. Che siano antiche o moderne, che siano da onorare da soli o in compagnia, una cosa è certa: vanno rispettate. Sono le tradizioni che da un capo all’altro del mondo popoli di tutte le nazionalità dedicano all’ultimo giorno dell’anno. Le isole Samoa e Kiribati aprono e chiudono il cerchio, in un giro del mondo che nelle 24 ore vede festeggiamenti particolari e legati alle usanze, eppure spesso simili.
Capodanno nel mondo, tra fuochi e pic-nic
Da Sydney a Città del Capo, i fuochi d’artificio sono una tradizione in tutto il mondo e dove il clima lo consente, si ammirano facendo pic-nic e barbecue. A Singapore si guardano invece esprimendo un desiderio, che va scritto in una sfera bianca: a mezzanotte verrà fatta galleggiare sull’acqua della Marina Bay, insieme ad altre migliaia. Dai botti in cielo, a quelli in strada: in molte parti d’Italia ma anche in Argentina per esempio, si usa buttar via stoviglie e oggetti legati all’anno che finisce, in qualche caso lanciandoli dalla finestra. Anche se- è il caso di dirlo- è vietato dalla legge. In Danimarca si lanciano invece sulla porta di amici e parenti per, dicono, tenere lontani gli spiriti maligni. Sempre in Danimarca, appena rintocca la mezzanotte, è tradizione saltare giù dalla sedia come rituale scaramantico.
Numeri e colori, ecco i porta fortuna
Quando si parla di porta fortuna nulla ha più potere simbolico dei numeri: il 12 è considerato di buon auspicio in gran parte del mondo. In Spagna, ma anche in molti paesi dell’America Latina, si usa mangiare un acino d’uva per ogni mese dell’anno: 12 per l’appunto. 12 rintocchi per le campane di Caracas, in Venezuela, 12 frutti sulle tavole delle Filippine. Se il rosso domina sulle tavole e nella scelta degli abiti in gran parte del mondo, c’è anche chi, come i brasiliani, si veste di bianco…perché è il colore che li racchiude tutti e gli acini da mangiare sono, in realtà, 7. Numeri fortunati, rituali propiziatori, frasi da pronunciare e colori da indossare: tutti modi per salutare l’anno che sta finendo…e accogliere quello che arriva.