Un devastante incendio è divampato nelle scorse ore nella città di Viña del Mar, in Cile, provocando almeno due morti e danneggiando circa 400 abitazioni.

Le fiamme si sono sviluppate dalle colline nelle vicinanze della città, situata circa 120 km ad ovest della capitale Santiago. Le forti raffiche di vento, che hanno toccato anche picchi di velocità di 50 km/h, hanno favorito la diffusione del fuoco che dall’area boschiva ha raggiunto la zona residenziale di questa località balneare della costa centrale cilena, vicina al porto turistico di Valparaíso.

Il bilancio accertato dalle autorità è di due morti, ma si teme che il numero delle vittime possa salire poiché le fiamme hanno colpito circa 400 strutture abitative.

Nei primi momenti il comandante dei Vigili del Fuoco di Viña del Mar, Patricio Brito, aveva affermato che le case distrutte dalle fiamme fosse 200, aumentando la stima solo nelle successive ore aggiungendo anche che sono stati bruciati circa 110 ettari di vegetazione. Lo stesso responsabile ha dichiarato ufficialmente il ritrovamento di due persone prive di vita.

Il sindaco della città, Macarena Ripamonti, ha descritto l’accaduto in una nota ufficiale, spiegando come le fiamme si siano propagate al centro abitato da una zona boschiva oltrepassando anche una profonda gola naturale. La diffusione è stata rapida tanto da non dare tempo alla popolazione di eseguire una regolare evacuazione, nonostante la tempestiva risposta da parte dei servizi di emergenza che hanno messo a disposizione un mezzo di elisoccorso in soli sei minuti dallo scoppio dell’incendio.

“L’incendio è partito in un settore chiamato Nueva Esperanza 2000; ha attraversato e raggiunto questi due appezzamenti e sta scendendo verso nord, verso Quinta Vergara attraverso un profondo burrone”.

Incendio Cile: il governo emette lo stato di emergenza

L’ Ufficio nazionale di emergenza (ONEMI) ha decretato un allarme rosso per tutta la città, data l’elevata intensità e dispersione del calore dell’incendio. È stato dunque ordinato di evacuare i settori Tranque Sur, Puerto Montt, Puerto Aysén, Cabritera, Forestal Alto, Siete Hermanas e l’insediamento informale denominato “Felipe Camiroaga”.

Il vicesegretario al ministro dell’Interno, Manuel Monsalve, ha comunicato che il governo centrale ha emesso lo stato di emergenza e catastrofe, dispiegando ogni contromisura per limitare le fiamme e salvare quanti più cittadini possibile. Se necessario, ciò darà potere ai rappresentanti della Difesa Nazionale di limitare i diritti costituzionali, di assumere il controllo e di requisire tutti i beni necessari per fronteggiare l’emergenza sul territorio.

Al momento sono circa 800 i Vigili del Fuoco che stanno affrontando l’incendio insieme a 150 guardie forestali. Le immagini diffuse mostrano alti palazzi essere minacciati dal propagarsi delle fiamme che divampano nel buio della notte. Le alte colonne di fumo nero sono visibili anche a molta distanza Viña del Mar.

Il Ministero dell’Interno ha esortato la popolazione a seguire le disposizioni messe in atto dalle forze dell’ordine ed agevolare i soccorsi senza cadere nel panico.

Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha espresso in un messaggio su Twitter la vicinanza di tutti gli organi di governo alla popolazione colpita dalla tragedia.

“Non vi lasceremo soli. La nostra priorità come governo del Cile è la sicurezza delle persone e continueremo a dispiegare tutte le risorse necessarie per controllare l’emergenza”.

Al momento non è chiaro quale sia stato l’innesco delle fiamme e se esso vada ricercato in una qualche intenzione dolosa oppure in un inavvertito incidente. Tuttavia, ai media locali, la National Forest Corporation (CONAF) della regione di Valparaíso ha affermato che l’incendio è stato causato dall’uomo e poteva essere evitato. Il direttore dello stesso ente, Luis Correa, ha riferito che per estinguere completamente l’incendio, specie nelle zone boschive, saranno necessari almeno un paio di giorni, anche considerati i forti venti che alimentano le fiamme.