Come preannunciato ieri, giovedì 22 dicembre, a Montecitorio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata in visita in Iraq: per l’occasione la premier ha voluto salutare l’Ambasciatore Maurizio Greganti ed i funzionari italiani che prestano servizio presso le Organizzazioni internazionali, il personale dell’Ambasciata e i militari del I Reggimento “Tuscania” e XIII Reggimento “Friuli Venezia Giulia” dei Carabinieri. A Baghdad la premier si è recata presso la Base militare Union 3, sede dei Comandi della Missione Nato (Nmi) e della Coalizione anti-Daesh (Oir), per incontrare il Comandante della Missione Gen. D. Giovanni Maria Iannucci, una rappresentanza di militari italiani presenti e il personale del Contingente militare italiano in Iraq.
Al termine di questi saluti istituzionali, al Palazzo del Governo Meloni ha avuto un colloquio con Mohammed Shia al-Sudani, Primo Ministro della Repubblica dell’Iraq. La premier ha sottolineato ai cronisti la sua visita in quello che è un “Paese amico“.
Sono davvero molto lieta di essere oggi qui in Iraq in quella che rappresenta la mia prima missione bilaterale fuori dall’Europa. L’Iraq è un Paese amico che ha dimostrato ancora una volta di credere nella democrazia con la recente formazione del Governo. È una Nazione che ha compiuto importanti passi avanti sul piano della sicurezza e della stabilità politica e che dal nostro punto di vista può guardare con ottimismo alla ricostruzione.
Meloni: “Italia in prima linea per sostenere l’Iraq”
Continuando nel suo intervento, la premier Giorgia Meloni ha poi voluto confermare come l’Italia sia “da sempre in prima linea nel sostenere l’Iraq a 360 gradi”. Nelle sue parole c’è una sottolineatura importante in merito al ruolo cruciale rivestito dall’Iraq in tutto il contesto del Medio Oriente. Ecco le sue dichiarazioni:
Lo facciamo anche nel quadro della Coalizione Anti Daesh: perché non vi può essere stabilità e prosperità in Medio Oriente senza un Iraq forte. L’Italia è stata sempre al fianco dell’Iraq nella sua rinascita. Le nostre relazioni bilaterali sono intense e hanno radici profonde. Collaboriamo dal punto di vista energetico, industriale e culturale. Dobbiamo ora fare di più e rafforzare il nostro partenariato. Il 2023 deve rappresentare l’anno della svolta delle nostre relazioni bilaterali.
Dalla presidente del Consiglio un cenno relativo alla decisione del Parlamento iracheno di istituire la giornata del 25 dicembre come festa nazionale. Una proposta lanciata nel 2020 dal patriarca caldeo di Baghdad, alla quale le autorità irachene avevano aperto per la prima volta nel 2008, riconoscendo però il Natale una tantum e non su tutto il territorio nazionale. Nel 2018, invece, il Governo ha approvato un emendamento che elevava il Natale a celebrazione pubblica per tutti i cittadini, cristiani e musulmani.
Ora è addirittura festa nazionale, per consentire a tutti coloro che lo desiderano di poter festeggiare: una decisione che ha il pieno sostegno da parte di Giorgia Meloni.
Lo considero un importante segnale di grande rispetto della libertà religiosa e di rispetto per i Cristiani presenti nel paese. Ringrazio sentitamente il Primo Ministro della Repubblica dell’Iraq, Mohammed Shia al-Sudani per questa scelta.