Sandra Milo, attrice che ha fatto la storia del cinema italiano, ha parlato della sua storia e della sua carriera a Cusano Italia Tv. Ospite all’interno di ‘Mattina con noi‘, programma condotto da Simone Lijoi e Annamaria Fittipaldi, l’attrice ha parlato della sua carriera cinematografica, della sua famiglia e della sua vita privata, approfondendo molti temi.
Sandra Milo: “Quando Fellini mi ha baciato sono svenuta”
In apertura d’intervista si è parlato dei premi di Sandra Milo e dell’importanza della pazienza.
Due anni fa la vittoria del David alla carriera, dedicato ai figli che ti hanno insegnato la pazienza. Ad un certo punto impari che la pazienza è utile più di ogni altra cosa. Serve un po’ con tutti, perché la vita è fatta di attese e non bisogna scoraggiarsi o perdersi d’animo; i giovani possono pensare di non farcela, ma non è vero: malgrado gli ostacoli e le difficoltà si può cadere, ma ci si rialza sempre. Bisogna aspettare il proprio momento, perché arriva sempre. Tornando al premio, penso che avrebbero dovuto premiarmi prima, io ho ricevuto pochi premi eppure ho fatto tantissimi film. Me lo sarei aspettato prima, invece io sono una delle attrici meno premiate, ma la cosa non mi offende, è solo una constatazione. Quando l’ho vinto ho pensato “finalmente anche a me”. Il premio più bello è quello del pubblico, andare nei bar e trovare la gente che ti abbraccia e ti sorride è bellissimo, ti accorgi che siamo tutti uguali, con le stesse emozioni. Lo so che il pubblico mi ama ed è dalla mia parte. DI solito si ha un atteggiamento innaturale di fronte a chi non si conosce, ma è importante avere facilità di comunicazione.
Poi c’è stato un passaggio in cui si è parlato della guerra.
Dietro alla guerra c’è un popolo che soffre. Ci sono persone anziane che non possono pagare la luce e non hanno riscaldamento, e già non erano trattati bene prima, figuriamoci adesso. L’unica cosa che vale è l’amore. Il tempo che rimane andrebbe vissuto senza soffrire; bisognerebbe pensare meno alle persone privilegiate. Bisogna provare la pietà per chi soffre più di noi, bisogna convincere chi ci guida che certe volte si prendono scelte ingiuste, ma possono evitare tante sofferenze, si deve pensare al benessere delle persone, prima ancora dell’orgoglio e degli ideali. Gente che non c’entra nulla paga le conseguenze di persone sedute sulle poltrone di cuoio, al caldo. Ma alla fine la guerra la fanno solo i poveri.
Per poi passare all’importanza dell’amore nella vita.
I sentimenti sono la cosa più importante, la carriera va e viene così come il denaro. Ma il patrimonio di sentimenti è tuo per sempre, rende la vita piacevole e ti dà la voglia di lottare per qualcuno o per qualcosa. Io non potrei vivere senza amore: ti dà la voglia di fare, così come anche la sofferenza. Le donne, con il loro amore per i figli e la famiglia, possiedono un amore sconfinato. Trovano una forza che le porta a lottare.
In chiusura è arrivato l’argomento Fellini che ha suscitato un po’ di nostalgia.
Quando Fellini mi ha baciato sono svenuta, ero innamorata pazza di lui. Era un amore che andava aldilà di qualsiasi ragione. Non riuscivo a parlare di fronte a lui, erano tutte innamorate di lui. Mi ha baciato sulla bocca e sono scattata per terra. E lui ha detto “ma che bamboccia, una donna come te che sviene per un bacio?” Io non sono riuscita a rispondergli. Stavamo girando 8 e mezzo e io avevo lasciato il cinema. Ad un certo punto non mi volle più nessuno, anche se a Venezia ho sfiorato la Coppa Volpi per un punto. Poi Fellini faceva i provini per 8 e mezzo, è venuto a casa mia, si è messo d’accordo col mio compagno, e io mi sono trovata la cinepresa dentro casa; ho fatto il provino e qualche giorno dopo la produzione mi chiama dicendomi che Fellini aveva scelto me. Insistevano perché partecipassi. Io me ne sono andata a Ischia, e proprio il mio compagno, che mi aveva convinta a lasciare il cinema, mi ha convinta. L’amore per la recitazione è indescrivibile. Quando si accendono le luci, è difficile spiegare quello che accade, bisogna provarlo.